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Incontro pubblico con Orlando e Fassina

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Nuovi scenari e modelli economici per il Mediterraneo e per l’Europa, il 22 Giugno presso l’aula Magna della Scuola delle Scienze Giuridiche ed Economico-sociali (Ex Giurisprudenza, Via Maqueda n.172), dalle 14,30 alle 18,00.

Aluzzo: L’incontro è frutto di un lungo percorso iniziato già dopo sei mesi dall’insediamento dell’amministrazione, quando a Palazzo delle Aquile si è organizzato un convegno per aumentare la consapevolezza sulle conseguenze dell’austerità voluta dall’Europa e del meccanismo dell’euro. Da li la mia partecipazione al Convegno Titanic Europa organizzato da Stefano Fassina alla Camera.
La mancanza di lavoro, la forte crisi economica che stiamo vivendo che lede i diritti sanciti dalla costituzione italiana, non sono dovute solo agli sprechi e alla mala politica, che pur esiste, così come ci vogliono far credere. L’Italia prima dell’81 era una tra le principali potenze mondiali. Approfondire le cause della crisi quindi ci permette di cercare le soluzioni per uscirne. Non possiamo più rimanere inermi a guardare la palude in cui ci ritroviamo. I continui tagli del governo regionale e nazionale stanno mettendo in ginocchio i Comuni ed i cittadini; non possiamo più tollerare che la gente dorma in macchina o in tenda perché ha perso la casa o frughi tra i rifiuti per trovare un po di cibo. Si deve fare qualcosa e questo dibattito ad altissimo livello tra tecnici esperti vuole essere uno stimolo a cercare soluzioni alla povertà dilagante; non si possono accettare politiche mercantilistiche, occorrono politiche espansive. Lo scenario geopolitico del Mediterraneo e dell’Europa sta cambiando. E tra Isis che avanza, Iran che difende lo Stato palestinese, America che prende le distanze dalla questione mediorientale, Grecia che si avvicina alla Russia più che all’Europa, l’Italia che intende fare? La vittoria di Syriza in Grecia, il crollo del partito laburista nel Regno Unito, l’ascesa del Front National in Francia e ora quella di Podemos in Spagna vanno al di là del rifiuto dell’austerità. Pur con forme diverse sono l’espressione di una forte corrente che contesta i sistemi politici europei che stanno uccidendo invece di alimentare il sogno di un’Europa solidale e unita così come ci era stata prospettata. L’Unione non la deve fare il mercato, non la deve fare una moneta, ma le politiche dei popoli. Lasciare questi temi alla destra è un grosso errore. Una sinistra vicina ai più deboli dovrebbe farsene carico invece di schierarsi dalla parte dei poteri forti, della grande finanza! Occorre essere in tanti per far sentire la propria voce. Motivo per cui siamo tutti responsabili nel partecipare a questo incontro pubblico e portare gente per confrontarsi con esperti che non temono di dire il loro punto di vista, andando anche controcorrente.
Com. Stam.

KKKKK
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