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Il neo prefetto di Palermo, Antonella De Miro: “felice e onorata per la nomina e di essere tornata a casa”

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Non nasconde la felicità per essere tornata in Sicilia, sua terra natia e di esperienze professionali, a villa Whitaker, il neo prefetto di Palermo Antonella De Miro: “Sono una siciliana che torna a casa”. Lo ha detto incontrando la stampa in prefettura. Con questa città – ha detto ancora – ho un rapporto speciale, anzi viscerale. Sognavo segretamente di tornare a Palermo da Prefetto. E’ stata una grande emozione”. “Torno dopo circa 9 anni nella mia terra di Sicilia, carica di un grande bagaglio di esperienza professionale e umana maturata nelle mie diverse sedi di lavoro. Con queste parole ha incontrato oggi la stampa ed ha risposte a tutte le domande, anche quelle insidiose, e non sono mancate quelle sulla vicenda che ha portato il suo predecessore, nelle quali ha evidenziato il grande senso di responsabilità e di rispetto per l’istituzione del suo predecessore, Francesca Cannizzo, nel chiedere il trasferimento, per le intercettazioni nelle quali, pur senza rilevanza penale, compare il suo nome, rivendicando con forza ”Mi sono sempre sentita credibile e ritengo che un rappresentante del governo per il ruolo di cerniera con il territorio debba avere un ruolo di grande credibilità”

Il prefetto si concentra sull’emergenze del capoluogo “Palermo è una realtà dalle grandi emergenze e per la quale mi accingo a lavorare rafforzando la rete istituzionale. Tra le priorità c’e’ la sicurezza con riferimento alla lotta alla microcriminalità e alla criminalità organizzata e al terrorismo. Non mi sento di individuare un obiettivo in particolare – ha aggiunto – le priorità in ogni caso si delineano lavorando sul territorio. Il Prefetto non lavora mai da solo ma la sua funzione è costruire una rete istituzionale nel territorio per trovare soluzioni e raggiungere obiettivi condivisi”.

Poi De Miro ha anche ricordato l’importanza del rapporto tra la Prefettura e la stampa e rivolta ai giornalisti ha detto: “In Sicilia avete assolto a una funzione di sviluppo della coscienza critica e contribuito alla Primavera siciliana, pagando anche voi un prezzo alto”. Il prefetto ha anche ricordato il gen. Carlo Alberto dalla Chiesa: “Oggi dormo nella stanza che è stata di Dalla Chiesa ed è un grande privilegio che ti carica di una grande responsabilità” e che impronterà il suo modo di fare ispirandosi ad una sua cara mica Margherita Asta di cui consiglia la lettura dei suoi lavori.

Di AMD

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