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Il CCS in Prefettura coordina le operazioni di protezione civile connesse alla bonifica dell’ordigno bellico rinvenuto al Porto di Palermo

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Si è riunito stamattina, presso la Prefettura di Palermo, in modalità ibrida, in presenza e da remoto, a partire dalle ore 6.00, il Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.), al fine di coordinare gli interventi di protezione civile connessi alle attività di bonifica dell’ordigno bellico di 600 libbre, risalente all’ultimo conflitto mondiale, rinvenuto all’interno del porto di Palermo, sulla base della pianificazione predisposta nel corso dei precedenti incontri svoltisi in prefettura e riportata nell’apposita ordinanza prefettizia.

Con la partecipazione dei rappresentanti del Comune, delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco, del IV Reggimento Genio Guastatori, della Capitaneria di Porto e dell’Autorità portuale, del Dipartimento Regionale Protezione Civile, della Città Metropolitana, dell’ASP, del SUES 118 , della CRI e delle società che svolgono attività di pubblica utilità, sono stati seguiti i diversi momenti dell’intera operazione, dalle prime fasi di evacuazione e di messa in sicurezza dell’area interessata, fino a quelle operative di dispolettamento e brillamento dell’ordigno.

Le operazioni di evacuazione, a tutela dell’incolumità pubblica, con messa a disposizione della popolazione di specifiche aree di attesa, accoglienza e assistenza, anche sanitaria, in ragione peraltro dell’emergenza epidemiologica in atto, hanno interessato l’area compresa nel raggio di 400 metri dal punto di ritrovamento, coinvolgendo 7.346 persone, di cui 5.995 residenti – 1135 minori e 984 over 65 – per un totale di 2.502 famiglie e 1351 utenze domiciliate non residenti.

In particolare, numero sei soggetti allettati sono stati trasferiti presso l’RSA di via La Loggia, a cura della CRI; numero 60 disabili sono stati trasferiti presso la struttura sportiva Pala Mangano, individuata dal Comune quale struttura deputata all’accoglienza; numero due positivi al COVID-19 sono stati temporaneamente accolti all’hotel San Paolo; tre soggetti in regime di quarantena e due in isolamento fiduciario, sono stati trasferiti presso idonei locali messi a disposizione dall’ASP.

Il Centro Operativo Comunale (C.O.C.) si è costituito in forma decentrata, con unità mobile in piazza Luigi Sturzo e un posto di comando avanzato (P.C.A.) in via Enrico Albanese, in costante raccordo con il C.C.S., che ha puntualmente seguito anche le operazioni di sgombero, svoltesi, altresì, con il supporto delle associazioni di volontariato comunali e regionali.

Alle ore 10.00, cessate le operazioni di evacuazione, hanno avuto inizio, a cura dell’Esercito, gli interventi tecnici di dispolettamento e di trasferimento dell’ordigno presso la cava Pian dell’Aia, per il successivo brillamento, effettuato alle ore 16.30.

L’interdizione dell’area evacuata è terminata alle ore 14.10 e la popolazione ha fatto rientro nelle proprie abitazioni, senza criticità alcuna.

L’intervento di bonifica si è positivamente concluso in condizioni di massima sicurezza, grazie alla piena sinergia interistituzionale degli attori coinvolti, sotto la regia della Prefettura, nell’esercizio delle funzioni di coordinamento, raccordo ed armonizzazione delle misure facenti capo alle diverse componenti del sistema di protezione civile.

Com. Stam.

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