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I Carabinieri di Alessandria hanno celebrato la “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma dei Carabinieri e le concomitanti ricorrenze del “76° Anniversario della Battaglia di Culqualber” e della “Giornata dell’Orfano”

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Ieri pomeriggio alle ore 17.30, presso il Comando Provinciale di Alessandria, alla presenza delle Autorità religiose, civili e militari della provincia, e di una folta rappresentanza di Carabinieri di ogni ordine e grado, è stata celebrata la ricorrenza della “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma dei Carabinieri, con la Santa Messa officiata da Mons. Gallese, Vescovo di Alessandria.

La ricorrenza venne fissata da S.S. Papa PIO XII al 21 novembre, mentre il titolo di Virgo Fidelis attribuito alla Beata Vergine Maria fu scelto dai cappellani militari dell’Arma e dall’Ordinariato militare per l’Italia per richiamare il celebre motto araldico dell’Arma: Nei secoli fedele.

Nell’occasione sono state altresì commemorate la “Giornata dell’Orfano”, per rivolgere il più sentito pensiero di vicinanza e affetto ai familiari di coloro che sono caduti in servizio, primi destinatari del dolore per le gravi perdite di affetto, che con coraggio e dignità ne hanno sopportato la lacerante perdita ed il “76° anniversario della Battaglia di Culqualber”, nel corso della quale, il 21 novembre 1941, il 1°Battaglione Carabinieri e Zaptiè si sacrificò in una delle ultime cruente battaglie in terra d’Africa, portando al conferimento alla Bandiera dell’Arma della seconda Medaglia d’Oro al valor Militare, con la seguente motivazione:

“Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamento a difesa d’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa, impari lotta corpo a corpo, nella quale comandante e carabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma. Culqualber A.O. agosto – novembre 1941”.

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