Breve

Gli studenti delle scuole palermitane ricordano in Prefettura le vittime delle Foibe e l’esodo dei profughi istriani e dalmati

• Bookmarks: 6


Il Prefetto di Palermo, Antonella de Miro ha celebrato, presso Villa Pajno, alla presenza di Autorità politiche, civili e militari, insieme agli studenti di alcune scuole di Palermo e Termini Imerese, il “Giorno del Ricordo” istituito con la legge 30 marzo 2004, n. 92,  per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Presenti le Istituzioni cittadine: l’Assessore Comunale Dr. Marino, il Presidente del T.A.R. Sicilia, Dr. Ferlisi, il Presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti, Dr.ssa Savagnone, l’Avvocato Distrettuale dello Stato, Avv. Dell’Aira,  per la Corte d’Appello la Dr.ssa Di Marco, i vertici Regionali e Provinciali delle Forze di Polizia, i Comandanti Regionale e Provinciale VV.F, i Dirigenti degli Uffici statali di questa provincia, il Presidente del Comitato provinciale Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, Sig.Zambiasi nonché i Dirigenti degli Istituti di Istruzione protagonisti della celebrazione.

Il Prefetto, dopo l’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte degli studenti dell’Istituto Comprensivo “A. Gentili”,  ha rivolto un saluto alle Autorità ed ai giovani studenti presenti, evidenziando l’importanza della memoria e della conoscenza da parte delle nuove generazioni di una tragica pagina della storia italiana durante e dopo la seconda guerra mondiale nei territori del confine orientale. Nei 40 giorni successivi all’8 settembre 1943 e dopo la fine della seconda guerra mondiale, almeno 5.000 persone vennero uccise e quindi fatte scomparire nelle “foibe”, voragini tipiche dei terreni carsici. Quindi, nel periodo che va da 1946 al 1956, si assistette all’esodo degli italiani d’Istria e dalmati verso l’Italia, ma anche in America, in Australia e in Nuova Zelanda.

Il Prefetto ha quindi presentato alcuni testimoni delle tragiche vicende di cui oggi si rievoca la memoria ed in particolare la Signora Marcella Degrassi, figlia di Giovanni, cui è stato conferito alla memoria il riconoscimento del Presidente della Repubblica, consegnato stamane a Palazzo Montecitorio alla nipote.

Giovanni Degrassi, nato a Isola D’Istria, Pola, il 24.10.1885, Sergente della Gendarmeria dell’Esercito Austroungarico della Grande guerra del ‘15-‘18 fu successivamente assunto nella Polizia Italiana presso la Questura di Trieste e poi messo a disposizione del Comando della milizia volontaria per la sicurezza nazionale fino al ’43. Prelevato dalle milizie Titine e dai loro partigiani alle 5.30 del mattino, fu trascinato via con il figlio più giovane. Il successivo 6 Ottobre, liberato dalle truppe tedesche insieme ad altri prigionieri, sia militari che civili, mentre stavano per essere condannati a morte nella foiba di Pinguente, oggi Buzet, fece ritorno, in cattivissime condizioni di salute, nella propria casa, nel frattempo occupata da un Comando Titino le cui truppe avevano assediato Capodistria. Morì a Capodistria il 17 agosto del 1945, a seguito delle torture e della prigionia per la deportazione del 27 Settembre 1943 a Pinguente.

Gli studenti presenti alla manifestazione hanno, quindi, offerto al “Giorno del ricordo” il loro significativo contributo di riflessione con la lettura di poesie, racconti e l’esecuzione altresì di un brano musicale per celebrare una giornata di consapevolezza per tutti gli italiani, rispetto al dramma di tanti concittadini uccisi o costretti ad abbandonare le proprie case e per far memoria delle violenti vicende del passato ed essere promotori di pace.

In particolare, gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Sferracavallo-Tenente Onorato”  hanno  illustrato, con immagini realizzate su power point, il lavoro di approfondimento svolto su una delle pagine più oscure e dimenticate della storia italiana. In particolare hanno raccolto documenti di vario tipo, ricercando testimonianze di una guerra mondiale in cui le vittime non sono state difese da nessuno e nemmeno dalla memoria storica. La conoscenza del dramma patito dalle vittime ha sprigionato in loro forti emozioni e lunghe riflessioni sulle capacità dell’uomo di riconoscere dove sta il male e dove il bene, nella speranza di costruire un mondo più giusto senza le aberrazioni della guerra.

Proprio sull’emozione scaturita dalla conoscenza di questa tragica pagina della storia italiana hanno lavorato gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Piazzi-Giovanni XIII” che hanno recitato alcuni bellissimi e toccanti componimenti poetici, c.d. Haiku, elaborati in relazione alle vicende storiche, oggetto di studi ed approfondimento; i brevi, incisivi componimenti sono stati mirabilmente utilizzati dagli studenti per esprimere attraverso efficaci metafore, i propri stati d’animo. Il significato degli haiku è in sintesi espresso nelle parole di presentazione del progetto : “Ci siamo fatti albero. La linfa della poesia e il nostro dolore sono fioriti in parole sui nostri rami”.

Infine il Prefetto ha ricordato i circa 2000 profughi che furono accolti nel campo allestito a Termini Imerese, presso l’ex Caserma “La Masa”, dal 1948 al 1956, come testimoniato dai documenti, anche fotografici, raccolti nel libro “Popolo in fuga – Sicilia terra d’accoglienza”, scritto da Fabio Lo Bono, che racconta una bella pagina di solidarietà ed integrazione che fa onore al popolo siciliano.

Presenti alla cerimonia taluni protagonisti dell’esperienza presso il campo profughi di Termini Imerese. Toccante è stata in particolare la testimonianza della Sig.ra Lucia Hold, nativa di Fiume, che ha raccontato della sua drammatica esperienza di profuga e della tragica scomparsa della sorella che, appena diciassettenne, venne fermata dalle guardie di Tito e non fece mai più ritorno a casa.

La Sig.ra Lucia Hold ha rievocato alcuni tragici e crudi momenti vissuti a Fiume, prima di intraprendere la dura via dell’esodo e come, attraverso un lungo viaggio su un carro bestiame, passando per Trieste, Udine, Gaeta, e Siracusa, arrivò con la madre ed il fratello presso il campo profughi allestito dalla Prefettura a Termini Imerese, dove vissero dal 1949 fino al 1956, allorquando le venne assegnato un alloggio popolare a Palermo e venne inserita nel mondo del lavoro. La Sig.ra Hold ha testimoniato quindi l’affetto con il quale è stata accolta dai siciliani.

Gli alunni dell’Istituto di Istruzione secondaria superiore “Stenio” di Termini Imerese hanno, quindi, presentato il Progetto in alternanza scuola – lavoro: “Promuovo una Mostra, produco cultura” realizzato dopo avere approfondito, attraverso la conoscenza e lo studio dei documenti e delle testimonianze messe a loro disposizione, la storia dei profughi istriani accolti – all’indomani della seconda Guerra Mondiale – dalla loro città.

Il progetto scolastico, la cui parola chiave è “accoglienza”, è finalizzato alla realizzazione di una Mostra che sarà a breve inaugurata presso i locali dell’IISS “Stenio” ed alla creazione di un correlato sito web.

Ha concluso la manifestazione il talentuoso coro dell’Istituto Comprensivo “A. Gentili” che ha cantato la “Primavera di Praga” di Francesco Guccini, perché il sacrificio del giovane Jan Palach rappresenta il sacrificio di quanti muoiono per la libertà.

La passione dimostrata da tutti gli alunni presenti ha testimoniato l’importanza dell’elevato impegno dei docenti nell’alimentare la memoria delle tragiche pagine della storia ed orientare la sensibilità dei giovani verso la costruzione di un mondo di pace e di solidarietà

Com. Stam.

6 recommended
KKKKK
205 views
bookmark icon
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com