Il ragazzo dai pantaloni rosa di Margherita Ferri chiude tra gli applausi la manifestazione Sul Red Carpet al contrario sfilano studenti e insegnanti premiati dalle star
Di bullismo si può anche morire. Lo sanno bene le centinaia di studentesse e studenti che oggi a Palermo hanno assistito silenziosi e commossi alla proiezione de Il ragazzo dai pantaloni rosa nella sala De Seta dei Cantieri Culturali alla Zisa in occasione delle Giornate nazionali del Cinema per la Scuola promosse per il secondo anno nel capoluogo siciliano dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e dal Ministero della Cultura.
Silenzio in sala in segno di rispetto per la tragica storia di Andrea Spezzacatena, vittima di bullismo e morto suicida a 15 anni nel 2012. Dolorosa vicenda a cui il film si ispira e che vuole essere un monito contro ogni forma di violenza contro i più fragili.
Da Palermo e più in generale dalla Sicilia giunge forte il segnale di consapevolezza dei più giovani rispetto alla gravità di un fenomeno che non deve essere sottovalutato e anzi combattuto e denunciato affinché si possa fermare il dolore silenzioso che ancora tante, troppe ragazze e ragazzi vivono nel nostro quotidiano.
In sala Margherita Ferri insieme al protagonista, il giovane Samuele Carrino e a Corrado Fortuna, l’attore palermitano che nel film interpreta il padre del ragazzo che hanno raccontato le emozioni che hanno accompagnato le riprese e che stanno accompagnando le proiezioni e le anteprime per le scuole.
Il ragazzo dai pantaloni rosa è stata l’ultima proiezione in programma delle Giornate del Cinema per la Scuola che hanno trasformato per tre giorni i Cantieri culturali alla Zisa in una cittadella del Cinema per la Scuola ospitando registi, attori, case di produzione e distribuzione, ma soprattutto laboratori e seminari di formazione rivolti a docenti, dirigenti scolastici e Operatori di educazione visiva per portare l’audiovisivo all’interno delle classi e della didattica. 1300 gli accreditati di questa edizione, quasi il doppio rispetto allo scorso anno.
Pubblico attento fino alla fine anche all’incontro dal titolo “Non c’era solo IDDU: la lotta alla mafia è una scelta culturale” con Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, autori e registi di uno dei film più applauditi all’ultimo Festival del Cinema di Venezia: Iddu – l’Ultimo Padrino che racconta da un’angolazione originale, la fine della latitanza del boss di Castelvetrano Matteo Messina Denaro. Dibattito intervallato da spezzoni del film e moderato dal giornalista Giacomo di Girolamo.
In chiusura il Red Carpet al contrario, novità di questa edizione. Un tappeto rosso su cui a sfilare sono stati studenti, insegnanti ed enti vincitori del Premio CIPS istituito quest’anno, per la prima volta, per valorizzare le progettualità promosse nell’ambito del Piano Cips che attribuisce un riconoscimento agli enti e istituzioni scolastiche risultate prime classificate nelle graduatorie di merito nell’ambito dei bandi delle precedenti edizioni.
Per la categoria CinemaScuola Lab secondaria di I e II grado, il premio è andato al progetto “La Scuola dei Visionari” del liceo Laura Bassi di Bologna. Un percorso formativo finalizzato a padroneggiare tutte le fasi della produzione audiovisiva: dalla sceneggiatura al montaggio per realizzare cortometraggi e documentari su temi di grande attualità come il bullismo, la violenza di genere, la legalità, l’ambiente e la disabilità. L’audiovisivo per sviluppare il pensiero creativo e per contribuire attivamente alla crescita della collettività.
Per la categoria CinemaScuola Lab infanzia e primaria, si è aggiudicato il primo posto il progetto “Bambine e Bambini Lumière” della direzione didattica statale 3° circolo San Martino di Gubbio. Un’azione educativa che ha coinvolto 1152 bambini tra i 5-7 anni attraverso la poetica del cinema muto delle origini e del cinema sonoro per bambini.
“La Scuola in prima fila” del Museo nazionale del Cinema di Torino è stato giudicato il miglior progetto di rilevanza territoriale. L’obiettivo è stato mettere i giovani al centro delle svariate attività del Museo, rendendoli protagonisti attivi della sua vita culturale attraverso attività di alfabetizzazione cinematografica, visite guidate, laboratori, proiezioni e incontri.
Infine, per la categoria Visioni Fuori-Luogo è stato premiato il progetto “Cinema e transumanesimo” del CPIA di Pesaro e Urbino. Il racconto della Winter School grazie alla quale hanno imparato le tecniche del cinema fino a realizzare un docufilm dal titolo “La Sfida”.
Com. Stam. + foto