Giornata mondiale della salute: al Policlinico formazione su abitudini alimentari e su come difendersi e combattere obesità e diabete
Le cattive abitudini alimentari e gli stili di vita che influiscono negativamente sul benessere dei nostri ragazzi sono duri a morire.
I dati che si evincono da uno studio recente condotto su circa 15mila studenti tra i 14 e i 19 anni di 23 scuole superiori della provincia catanese, non sono affatto incoraggianti: il 57,5% degli intervistati non fa mai la prima colazione, il 47,4% consuma frequentemente snack, il 70,65% non assume i tradizionali 5 pasti al giorno, il 56,1% usa “sgranocchiare” davanti alla tv e ben il 48,49% non pratica attività fisica in modo regolare.
La ricerca è stata realizzata dallo staff di Manuela Caruso, responsabile Centro di Riferimento Regionale Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco”. La docente ha diffuso le cifre nel corso del seminario formativo promosso dall’azienda ospedaliero universitaria diretta da Gaetano Sirna, in occasione della Giornata Mondiale della Salute. L’evento è stato curato dall’Unità Operativa “Educazione alla Salute” con la responsabile Rosalba Quattrocchi e la collaborazione dell’Unità Operativa Formazione retta da Angelo Gambera.
Il focus scelto quest’anno è la correlazione tra salute, dieta e cibo. La corretta alimentazione è da sempre un argomento ritenuto di estrema importanza nel campo della prevenzione in ambito sanitario. La continua ricerca dei principali nutrienti che possano avere effetti positivi sul decorso delle patologie e rafforzare le terapie mediche, ha consolidato la collaborazione tra specialisti di varie discipline allo scopo di trovare i protocolli alimentari più utili ad incrementare non solo la tollerabilità delle patologie, tra cui le più diffuse sono l’obesità e il diabete, ma anche quella delle cure attivate per combatterle.
Gli argomenti trattati nel corso dell’incontro, tutti di grande attualità, devono essere diffusi al massimo soprattutto nell’ambiente sanitario. Il personale delle strutture ospedaliere, infatti, può essere fondamentale nell’incoraggiare l’utenza a seguire buone pratiche di prevenzione e corretti stili di vita con l’obiettivo di ridurre i fattori di rischio malattia.
I partecipanti hanno seguito con attenzione le relazioni che hanno descritto lo stato dell’arte e i progressi fatti in materia.
Dopo l’intervento della pediatra Manuela Caruso, si sono susseguiti quello di Donatella Lo Presti, dirigente medico, che ha sottolineato l’alta percentuale di diffusione del diabete di tipo 1 in Sicilia, considerata una delle aree al mondo con maggiore presenza di persone diabetiche; a seguire Fabio Galvano e Giuseppe Grosso, entrambi professori ordinari di Scienze tecniche dietetiche applicate dell’Università di Catania, hanno esposto la loro attività di ricerca nel campo della nutrizione correlata alla adozione della dieta mediterranea e ad un’adeguata attività fisica.
Infine, la dietista Concetta Latina, ha parlato di “approccio non prescrittivo dell’intervento nutrizionale nella prevenzione e cura dell’obesità infantile”.
Com. Stam. + foto