Giornata mondiale del Libro “ Festeggiamo i libri tutto l’anno, perché rendono l’uomo libero” E se qualcuno disse con la “ con la Cultura non si mangia, siamo certi che ci rende Liberi”
Il 23 aprile si celebra la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, una ricorrenza patrocinata dall’Unesco fin dal 1996 per promuovere la lettura. La data scelta non è casuale, infatti il 23 aprile 1616 sono scomparsi due scrittori tra i più importanti della storia della letteratura: l’autore del Don Chisciotte Miguel de Cervantes e William Shakespeare.
In questa giornata si susseguono in tutta la penisola molto eventi, qui ho scelto per voi , alcuni libri per celebrare questa giornata :
Una mosca Bianca
Ernestina Morello
Edito Pagine
In questo libro ho trovato forte il messaggio
di sensibilizzazione per una grande rinascita dell’immagine femminile contro ogni disuguaglianza.
Una lettura leggera che approfondisce e stimola il ruolo della donna protagonista assoluta in ogni capitolo, ma senza eccedere e senza cadere mai, nel politicamente corretto.
Per rivederti ancora
Collana covid 20 linee guida diretta da
Maria Rita Parsi
Edito Pagine
Il libro è una raccolta di poesie della collana Covid 20 linee guida:
“ l’infanzia è attesa di eventi luminosi, eroici, lieti, santi e belli.
Se l’infanzia di un bambino è stata buia, triste, grigia, spaventata, nessun drago , fantasma o mostro, all’improvviso sconfitto, nessuna luce, il bambino diventa adulto.
Ma dentro di lui, quel bambino aspetta, murato nel semisonno dell’attesa.
Aspetta che l’infanzia sia magica, eroica, bella e santa.
Bisogna illuminare l’infanzia per farlo crescere.
Raffaello un Dio mortale
Vittorio Sgarbi
Edito la nave di Teseo
Riposizionare e non ridimensionare Raffaello,
Sgarbi non ama Raffaello
«Nutro una profonda diffidenza verso Raffaello. Capisco che è un genio, ma appunto perché è un genio mi mette in difficoltà. Preferisco Piero di Cosimo a Raffaello. Sono perverso? Sì, lo sono”. E più avanti, precisando «Ho manifestato il mio antagonismo concettuale nei confronti di Raffaello», dichiara di preferire anche Ortolano, un artista rinascimentale minore ancor più di Piero di Cosimo e imperfetto alla stessa stregua. Senonché è proprio nell’idea di perfezione che vanno ricercate le ragioni della diffidenza di Sgarbi, secondo un principio ben specificato da uno studioso francese, Édouard Pommier – «La grandezza della pittura non consiste in un’impossibile ricerca di un’inarrivabile perfezione» -, il quale ne fa uso guarda caso per determinare lo sguardo di Giovanni Santi nei confronti dell’opera d’arte: motivo per cui Sgarbi si ritrova a condividere con il padre di Raffaello la stessa concezione dell’arte, che riesce tanto più ammirabile quanto più sia imperfetta, ciò che vuol dire realistica, giacché la Natura perfetta non è mentre Raffaello lo è sino a suscitare irritazione e magari “antagonismo concettuale”.
Buona lettura sempre e non solo oggi , ricordiamoci che i libri ci rendono più liberi.
Francesca Proietti Cosimi
Com. Stam./foto