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Gioacchino Bosco (Udc): Una giornata per celebrare l’aborto? Segno di involuzione e falsa conquista

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Si celebra il oggi la “Giornata mondiale per l’accesso all’aborto sicuro e legale”. La considero una giornata nel segno di una cultura distruttiva, indifferente verso il primo diritto da tutelare, ovvero quello di nascere, crescere e vivere l’esistenza che ci è stata donata – ad affermarlo è Gioacchino Bosco Commissario provinciale dei Giovani Udc che prosegue – Ogni anno in Italia circa 90 mila bambini perdono la vita a causa dell’aborto chirurgico e questo dovrebbe essere sufficiente nell’ammonirci che non c’è nulla da celebrare. Il diritto che si reclama è una falsa conquista, una forma di involuzione dell’uomo e non di emancipazione come si vuol far credere. Si inneggia alla libertà, ma è una tragedia che si materializza nel negare a decine di migliaia di bambini la possibilità di vivere. Non prendere le distanze da questa posizione significa sposare l’idea che il diritto alla morte sia più importante di quello alla vita. La scelta di abortire, oltretutto, – continua Bosco – lascia un vuoto esistenziale spesso senza soluzione, nella donna che lo pratica. Non si parla quasi mai, infatti, delle ripercussioni sul piano umano e psicologico che vive una madre uccidendo il figlio che porta in grembo.

E se anche la legge riconosce nell’aborto un diritto, penso sia opportuno ricordare proprio in questa giornata, che il primo diritto è la Vita, principio non negoziabile per eccellenza” – conclude Bosco.

Com. Stam.Ric. Pubbl.

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