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Giffoni, LECTIO MAGISTRALIS DI JONATHAN WANG

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Il Premio Oscar al Giffoni Film Festival: “ Quando scelgo un lavoro penso al cambiamento che vorrei nel mondo”

Un Premio Oscar che tiene una entusiasmante lectio magistralis sul cinema non capita tutti i giorni. È successo al Giffoni Film Festival davanti a una platea di oltre 200 ragazzi appassionati: “Fare il produttore vuol dire un po’ fare il direttore d’orchestra  cercando di tirare fuori il meglio dagli altri”, a parlare è il Premio Oscar, Jonathan Wang, uno dei produttori più rispettati dell’industria cinematografica contemporanea. Collaboratore e produttore di lunga data del duo di registi Daniels, tra i suoi lavori più riconosciuti proprio “Everything Everywhere All at Once” (2022, distribuito in Italia da I Wonder Pictures), vincitore del Premio Oscar per il Miglior Film.  Iniziando con la produzione di video musicali, Wang ha prodotto numerose clip pluripremiate, inclusi progetti per Bob Dylan, Beyoncé e Jay-Z. Wang e, da ex musicista, dice ai ragazzi: “La scelta di una buona colonna sonora è come preparare un pasto perfetto con gli ingredienti giusti”. E’ poi passato ai lungometraggi nel 2015 con il suo debutto “Swiss Army Man”, presentato in anteprima al Sundance 2016 e vinto l’U.S. Dramatic Directing Award. Il momento della folgorazione e, quindi, della collaborazione coi Daniels, fino al successo clamoroso: “Non serve fare tutto da soli quanto lavorare con persone affini. Ho iniziato imparando da loro e loro da me e abbiamo imparato a nostra volta a girare scene senza la necessità di utilizzare dialoghi”. Da allora Wang ha prodotto numerosi film rivoluzionari, tra cui il film della A24 di maggior incasso di tutti i tempi, “Everything Everywhere All At Once”, che ha vinto sette Academy Awards nel 2023. “Molti film non sono buoni film perché il focus è sul pubblico quindi l’occhio non punta sulla qualità, ma sui numeri. I giovani sono in grado da soli di riconoscere cosa sia cool”. La sua capacità di sostenere progetti audaci e di lavorare efficacemente con diversi team creativi ha consolidato la sua reputazione come uno dei produttori più versatili: “È inevitabile dire dei no quando il progetto non è entusiasmante. Quando scelgo un lavoro penso al cambiamento che vorrei nel mondo, alle emozioni che suscita. Il segreto in questo mestiere è mantenere sempre un certo equilibrio. Bisogna essere, comunque, gentili”. Noto per la sua capacità di creare film innovativi e di grande impatto emotivo, che ha ricevuto elogi per la sua originalità e la sua esplorazione dei temi dell’amicizia e dell’isolamento, indagando anche nelle relazioni intergenerazionali. “Affrontare il problema senza necessariamente trovare una soluzione, ma semplicemente parlandone”. Su una cosa, però, è certo: “Il modo giusto di affrontare i problemi non è faccia a faccia, ma spalla a spalla, ovvero camminando a fianco. Credo sia questo il segreto per fare in modo che non ci sia scontro o competizione, ma assoluta collaborazione”. Film considerati “fuori dagli schemi” che hanno riscosso un grande successo. “La maggior parte dei produttori dimentica stupidamente il motivo per cui andiamo al cinema: distrarci, evadere e non per arricchire le loro tasche”. 

A Giffoni il Premio Oscar incontra ragazzi che studiano per diventare produttori, teenager che si approcciano all’industria cinematografica: “Se avessi la vostra età e dovessi decidere di fare un film in questo momento penserei a non fare un prodotto di successo, ma punterei a raccontare bene una storia, facendo un passo alla volta”. Creare un buono storytelling che sia “quindi, ma…”, che sconvolga le cose e mantenga alta l’attenzione dello spettatore. Sono molti quelli che  – a suo dire – arrivano a Hollywood e si perdono nella “finanza” dei guadagni. “Mai perdere di vista cosa desiderate e perché” – l’invito di Wang a non dimenticate il proprio “ikigai” – il fallimento accade, ma ci rende più forti e ci migliora, bisogna semplicemente attraversarlo e reindirizzarci verso ció che amiamo davvero”. E dal Giffoni Film Festival arriva anche il Francois Truffaut Award, direttamente dalle mani del fondatore, Claudio Gubitosi: “A Giffoni si ama il cinema. Orgogliosi e felici di averti incontrato sulla nostra strada”.

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