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FILM: Soldado ~ L’impensabile combinazione

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Lo sceneggiatore Taylor Sheridan ha già messo a segno una trilogia di invidiabile qualità gravitante intorno ai concetti (universali) di frontiera e territorio. Sicario, oltre a confermare le doti registiche di Villeneuve, osservava il fenomeno del traffico internazionale di droga dal punto di vista di una spaesata agente dell’FBI, figura simile a quella al centro de I segreti di Wind River (diretto dallo stesso Sheridan), chiamata a indagare sull’omicidio di una giovane donna in una riserva indiana. In mezzo Hell or High Water di Mackenzie (l’anello più debole che avrebbe ugualmente meritato una distribuzione in sala da noi), una caccia ai rapinatori nell’ex-West.

Adesso, forte di un ulteriore congegno narrativo oliato, il mago degli scripts s’impegna a creare un’appendice (più che un seguito) alla prima storia, riprendendo il tandem di cinici personaggi (interpretati dai medesimi attori) che la trainavano: il federale con il pelo sullo stomaco – basta vederlo in azione all’inizio – Matt (Josh Brolin) e il misterioso mercenario Alejandro (Benicio Del Toro), convocato per mettere l’uno contro l’altro, allo scopo di indebolirli, i potenti cartelli messicani, ormai specilizzatisi, al di là del contrabbando, nel business dei clandestini. Alejandro (che con tali criminali ha dolorosi conti aperti) uccide un illustre avvocato che lavora per il clan Matamoras e ne addossa la colpa all’avversario in “affari” Reyes, del quale si premura anche di rapire l’insolente figlia adolescente Isabel (Isabela Moner) per accelerare l’inasprimento dello scontro. Tuttavia il piano, tra poliziotti corrotti e dietrofront governativi ingiunti dalla funzionaria Foards (Catherine Keener) e dal ministro della Difesa Riley (Matthew Modine), s’inceppa; in pratica, la guerra interna provocata dai protagonisti rischia di riproporsi fra le loro file.

Anche stavolta un carattere esterno apparentemente avulso dalla trama principale, il ragazzino Miguel (Elijah Rodriguez), influenzerà gli eventi. Al megafono c’è Stefano Sollima, portabandiera del rinnovato linguaggio della serialità televisiva (da Romanzo criminale a Gomorra) applicabile pure al grande schermo (ACAB, Suburra), non un semplice esecutore, come d’altronde impone la macchina hollywoodiana, bensì un autore di un cinema popolare più ricercato che riesce ad adattare il suo stile al magniloquente contesto.

Brolin e Del Toro (sua la trovata pacchiana ma efficace della “mitragliata” con la pistola) risultano impeccabili, si evitano le chiacchiere (persino alla fine, quando ce ne vorrebbe qualcuna in più) e si sottende alla “riprogrammazione” di Isabel. Nessun bisogno di sottotesti.

 

Soldado (Sicario: Day of the Soldado, USA/Messico, 2018) di Stefano Sollima con Benicio Del Toro, Josh Brolin, Isabela Moner, Catherine Keener, Elijah Rodriguez

 

 

Massimo Arciresi

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