Politica

Figuccia (F.I): con il movimento CambiAmo la Sicilia per la creazione di un network che promuova il PSR come opportunità di rilancio economico

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Finalmente-afferma Vincenzo Figuccia, vicecapogruppo di Forza Italia all’Ars-sembra prendere forma il nuovo Piano di sviluppo rurale della Regione siciliana, valido per gli anni compresi tra il 2014 e il 2020. Si tratta di due miliardi e 200 milioni di euro per avviare progetti in settori strategici, quali agricoltura biologica, banda larga nelle aree rurali, attività extra agricole nel settore turistico, start up agricole, energia da fonti rinnovabili, contrasto al dissesto idrogeologico.

La strategia del piani di sviluppo rurale si basa su una programmazione pluriennale definita a seguito di un’analisi dei bisogni socio-economici e ambientali delle aree rurali. Le misure disponibili coinvolgeranno gli agricoltori e i diversi attori delle aree rurali come comuni e piccole e medie imprese.

Siamo di fronte-continua Figuccia- ad una grande opportunità anche perché tale strumento di programmazione ben si collega ai fondi comunitari e rende finanziabili numerosi interventi come l’acquisizione, la costruzione o il miglioramento di beni immobili (terreni, fabbricati, viabilità aziendale ed elettrificazione aziendale) il servizio di produzione, dell’attività di allevamento, della lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. E ancora la realizzazione di nuovi impianti, la ristrutturazione e la riconversione colturale e varietale di colture poliennali, l’acquisto di macchine e attrezzature agricole nuove, o di quelle per la conservazione, lavorazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

I beneficiari della maggior parte delle misure saranno gli agricoltori che, al momento della presentazione della cosiddetta domanda di aiuto, devono avere a disposizione un fascicolo aziendale con tutte le informazioni sui terreni e sull’azienda agricola e, laddove necessario, la partita Iva in agricoltura e l’iscrizione alla Camera di commercio. Disponibili pure misure per i Comuni o per le piccole e medie imprese, come la produzione tramite fonti rinnovabili e la razionalizzazione dell’uso di energia, l’attività di turismo rurale e di valorizzazione di beni culturali e ambientali.

Sarà necessario mettete al centro gli interessi socio-economici del territorio, promuovendo partnership pubblico-private e coinvolgere gli operatori del settore per promuovere nuove cantine, nuovi impianti di frutteti, centri di trasformazione, agriturismi, sostegno all’agricoltura biologica. La Sicilia dovrà diventare leader in questo settore.

Bisognerà mettere a sistema un modello capace di valorizzare le piccole realtà in una logica che serva ad evitare gli sprechi, i ritardi burocratici e i rallentamenti.

Già da lunedì-conclude Figuccia- in campo un gruppo di lavoro che seguirà l’evoluzione dei bandi nei prossimi mesi, che porterà alla strutturazione di un network, e che collegherà questi temi al territorio, alla programmazione comunitaria, e agli interventi realizzabili attraverso l’investimento dei privati.

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