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Festival del Torrone di Caltanissetta, ecco tutto quello che è successo durante la prima giornata

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Festival del Torrone di Caltanissetta, si conclude la prima giornata della kermesse. Un venerdì di degustazioni, presentazioni, tavoli di lavoro e mostre, tanti appuntamenti accomunati dalla volontà di valorizzare un intero territorio a partire dall’orgoglio di un prodotto dolciario tradizionale

Al via il festival del Torrone di Caltanissetta, che fino al 16 Dicembre celebrerà tutte le espressioni del torrone. Il centro storico di Caltanissetta è stato protagonista di approfondimenti tematici e tavoli di lavoro interamente dedicata al dolce che proprio nel capoluogo nisseno trova la sua migliore espressione regionale.L’obiettivo dichiarato è valorizzare un’eccellenza del territorio che vanta una storia centenaria, da riscoprire e rilanciare. Dalla seconda metà dell’Ottocento e fino alla metà del secolo scorso, infatti, Caltanissetta poteva vantare il titolo di “Città del Torrone” e la presenza di ben otto torronifici a fronte dei quattro odierni.

Presentato il primo opuscolo informativo che racconta la storia del Torrone

Per contribuire alla realizzazione di questo ambizioso obiettivo è stato presentato presso la Camera di Commercio di Caltanissetta il volumetto “Sua Eccellenza il Torrone di Caltanissetta”, il primo opuscolo informativo che racconta la storia della specialità nissena realizzato dal professore Salvatore Farina, presidente dell’associazione culturale “Ducezio”, e finanziato dalla Camera di Commercio di Caltanissetta.

“Ho realizzato questo opuscolo spinto da un sano e istintivo spirito di servizio, visto e considerato che, finalmente per la seconda volta, si organizza una manifestazione a favore del torrone con un ritardo di cento anni perché se pensiamo alla locandina dell’Expo di Torino del 1884 (volutamente inserita da me in quarta di copertina), che vide primeggiare il torrone nisseno in una competizione nazionale, fa rabbia vedere che eravamo i primi e che oggi le cose vanno diversamente”, ha spiegato il professore Farina.

Il riferimento storico è l’Esposizione Generale Italiana del 1884 che si tenne a Torino nel parco del Valentino e che vide trionfare il torronaio nisseno Salvatore Amico nella sezione “Torroni e Panforte”. Alle spalle di Amico si posizionarono noti torronai di Cremona, Caserta, Este, Siena. La situazione oggi si è capovolta, ma risalire la china è possibile. Del resto, le competenze non mancano come dimostra l’alacre lavoro, documentato anche all’interno dell’opuscolo, dei quattro torronifici locali: Geraci, Miraglia, Nitro e “Tentazioni e Sapori”.

C’è poi un altro ingrediente in grado di fare la differenza. “Noi abbiamo un prodotto di eccellenza rispetto agli altri perché possediamo la storia e soprattutto le materie prime a km zero: mandorle, pistacchi e miele”, ha detto Farina sottolineando la differenza tra la cubbaita scura, dolce che si può realizzare anche in casa, e il torrone bianco nisseno, eccellenza che “valorizza l’artigianalità e il mestiere”.

Un appello raccolto dalla Camera di Commercio di Caltanissetta “La promozione di un’eccellenza del territorio, come il torrone bianco, è un primo passo per investire in maniera seria e concreta sulle infinite risorse di una provincia da valorizzare”, ha detto il Commissario Straordinario Giovanna Candura. “La Camera di Commercio di Caltanissetta intende farsi promotrice di un rilancio delle attività dolciarie locali, che nulla hanno da invidiare a quelle dei competitori nazionali e non solo. Anzi”, ha spiegato il Commissario. “Recuperiamo, dunque, questi cento anni di ritardo valorizzando i nostri produttori locali e approntando una strategia di lungo periodo e di ampio respiro cha abbia ricadute positive sul tessuto economico della provincia: ad esempio, creando un distretto produttivo del torrone che abbia nel territorio nisseno il suo cuore pulsante”, ha detto Candura.

Al via il percorso per il riconoscimento IGP

 

Una volontà forte di riaffermazione dell’identità territoriale ribadita anche nel tavolo tecnico “Il Torrone di Caltanissetta verso il riconoscimento IGP”  in cui torronai, esperti del settore, agronomi e l’amministrazione comunale si sono si sono interrogati sul futuro del torrone nisseno e sul percorso da intraprendere verso un  possibile riconoscimento IGP.

Molto apprezzato è stato l’intervento del Dott.  Pietro Miosi – Dirigente Area 5 – Brand Sicilia e Marketing Territoriale “Sono qui stasera in rappresentanza della Regione,  perchè il nostro impegno è quello è quella di recepire le esigenze della periferia, l’IGP è un processo di almeno due anni e ma quelli che devono crederci sono i primis i produttori. La regione sarà al loro fianco non solo come burocrati ma anche come consulenti tecnici per aiutare a fare le scelte giuste e per capire quale può essere il giusto percorso per valorizzare il prodotto Torrone che potrebbe diventare anche motivo di attrattività per tutto il territorio.”

“Il festival del torrone nasce come evento traino per dare pieno riconoscimento ad un prodotto dolciario legato al territorio nisseno, un lavoro corale che investe le istituzioni, i produttori e la filiera.” Ha argomentato Giovanni Ruvolo, Sindaco di Caltanissetta. “Stiamo iniziando un lavoro importante per arrivare ad un disciplinare condiviso e stiamo avviando l’iter per il riconoscimento Igp del torrone di Caltanissetta. Il festival di questi giorni serve ad aprirci al confronto con le altre realtà che storicamente producono il torrone e al contempo dare a Caltanissetta la visibilità che merita per la tradizione del torrone, sapientemente conservata dai nostri maestri torronai.”

Durante l’incontro è stata presentata anche l’attività svolta da IIS Sen. Angelo di Rocco di Caltanissetta che ha creato uno specifico percorso scolastico per la formazione a supporto della filiera del torrone e ha presentato il corso per diventare “Maestri Turrunari”.

Una mostra per raccontare la
Settimana Santa di Caltanissetta

Oggi è stata inaugurata anche la mostra del giovane Francesco Tona  “I Colori del lutto” – La Settimana Santa dei nisseni. Francesco a soli quindici anni riesce ad avere una visione matura e originale su uno degli eventi più importanti della città. La settimana santa così come il torrone sembrano avere un legame storico e culturale profondo con la città, che affonda le sue origini nella dominazione spagnola e nell’affermazione della famiglia nobiliare dei Moncada. “La settimana santa mi ha sempre affascinato -dice il giovane fotografo- In quel momento tutti si concentrano sulla bellezza delle vare portate in processione, io ho cercato di andare oltre e arrivare all’essenza di quella festa guardando ai dettagli.”

 

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