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Faggioli su Nova Proto trionfa al 59° Trofeo Luigi Fagioli

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L’asso toscano mette la 14esima firma personale a Gubbio e chiude in bellezza il Campionato Italiano SuperSalita festeggiando sul podio completato da Fazzino (Osella Pa30) e dall’altra Np01 di Conticelli.

La classica umbra incorona con i rispettivi titoli tricolori Gramenzi, Iacoangeli (sub judice), Tortora, Liuzzi, Montanaro e Vassallo e conferma l’elevato prestigio organizzativo e degli eventi connessi e tra il successo di partecipazione e pubblico saluta Fattorini come primo umbro all’arrivo

Gubbio (PG), 1° settembre 2024. Nel prestigio assoluto dell’edizione 59 del Trofeo Luigi Fagioli torna al successo assoluto Simone Faggioli, che conclude al top il Campionato Italiano SuperSalita. Arrivato a Gubbio con già il 18esimo Scudetto cucito sulla tuta, nell’ultima tappa della nuova massima serie di ACI Sport l’asso toscano cercava la rivincita dopo il ritiro in gara 1 dello scorso anno e nella domenica della Montecarlo delle Salite stavolta non sbaglia. Al volante della Nova Proto Np01 motorizzata Zytek da 3000cc, Faggioli si è imposto nella classica umbra per la 14esima volta in carriera con il crono totale di 3’11”83 (gara 1: 1’35”74; gara 2: 1’36”09). In una domenica tipicamente estiva, l’esito delle spettacolari sfide andate in scena lungo i 4150 metri che salgono fino a Madonna della Cima ha premiato sul podio i due siciliani Luigi Fazzino, il driver under 25 di Melilli che ha portato alla piazza d’onore l’Osella Pa30, e Francesco Conticelli, terzo su un’altra Np01. L’evento organizzato dal Comitato Eugubino Corse Automobilistiche ha ancora una volta stupito per efficienza logistica e nella gestione gara (in mano all’internazionale Fabrizio Fondacci), per organizzazione, presenze (211 piloti verificati e pubblico numeroso sul tracciato e in città) e per la qualità capace di mixare passione e prestigio nelle tante iniziative connesse che si sono susseguite per l’intera settimana, a iniziare dalla consegna del Memorial Angelo e Pietro Barbetti all’ex ferrarista in F1 René Arnoux. Un programma ricchissimo che ha portato al clou della gara tricolore, trasmessa in diretta da ACI Sport TV (Sky 228) e sui canali social ufficiali e decisiva per tutti i titoli italiani in palio. Così a Gubbio hanno coronato la propria stagione con lo scudetto i neo-campioni italiani Marco Gramenzi (gruppo Silhouette), Marco Iacoangeli (GT; titolo al momento sub judice), Salvatore Tortora (TCR), Giacomo Liuzzi (RS Plus), Oronzo Montanaro (RS Turbo) e Antonio Vassallo (RS).

Nella domenica di gara, Faggioli si è aggiudicato entrambe le salite disputate, seguito a ruota da Fazzino e Conticelli in entrambe le occasioni. Nella somma dei tempi, Fazzino, vicecampione 2024, ha contenuto il gap dal pluricampione fiorentino entro i 2”75, mentre Conticelli è sul podio staccato di 4”50, quanto gli è bastato per regolare di misura il vincitore del 2023 Achille Lombardi. Il pilota potentino, quarto assoluto al traguardo, è stato il più veloce della classe 2000 al volante dell’Osella Pa21 4C turbo Peugeot nonostante in gara 2 la vittoria di categoria è stata agguantata da Giancarlo Maroni Jr sulla Nova Proto Np01 turbo Fiat. Al driver milanese spetta dunque la chiusura della top-5 assoluta, alla quale, sempre sulle Np01, miravano anche Franco Caruso, sesto in gara 2 ma autore di un testacoda nel finale di gara 1, e Samuele Cassibba, velocissimo sabato in prova sulla versione del prototipo motorizzata V8 Synergy da 2000cc ma fermato da una toccata in gara 1 (poi settimo in gara 2). Con Caruso e Cassibba non in lizza per la generale, il sesto posto finale è di Rosario Iaquinta al volante dell’Osella Pa2000 Honda con la quale il calabrese ha preceduto i duellanti per il gruppo delle motorizzazioni motociclistiche Mirko Torsellini e Michele Fattorini, entrambi su Nova Proto Np03 Aprilia. Il giovane senese in gara 2 ha superato sul filo dei centesimi il rientrante orvietano, che si era aggiudicato gara 1, e così è Torsellini a trionfare nel gruppo dei Prototipi Motori Moto. Grazie all’ottavo posto assoluto, Fattorini è comunque il miglior umbro al traguardo, mentre è sfortunato prima del via di gara 1 il tuderte Filippo Ferretti al volante della Wolf Gb08 Thunder Aprilia, andata in allarme. Il driver di Todi si è rifatto con il terzo posto di categoria proprio alle spalle di Torsellini e Fattorini e ha così completato la corsa al titolo SuperSalita Junior. La top-10 assoluta è stata invece completata dall’alfiere sardo della Wolf Gb08 Mistral Sergio Farris e dall’esperto pilota francese Seb Petit su Osella Pa30.

Nel gruppo CN, pur con qualche noia al cambio, Alberto Scarafone celebra il terzo titolo tricolore aggiudicandosi la tappa eugubina al volante dell’Osella Pa21 Honda, mentre il suo avversario diretto, Franco Leogrande, non ha potuto prendere il via in conseguenza dei danni riportati dalla sua Osella dopo il fuoripista del quale è stato protagonista sabato in prova. Alle spalle di Scarafone, il podio umbro è completato dalle altre Pa21 di Giacomo Ferrazzano e del padrone di casa Gianni Urbani, che ha perso l’occasione di attaccare la vetta per via di un testacoda occorsogli in gara 1 proprio nel tratto finale del percorso.

“Scendendo” dai Prototipi, tra le E2SH grazie al secondo posto è arrivato il titolo 2024 per il pluricampione Marco Gramenzi, anche quest’anno al volante della silhouette dell’Alfa 4C, la Mg01-Ar Furore. Il pilota teramano a Gubbio è stato preceduto da uno scatenato Manuel Dondi, tornato al successo con tempi di livello al Trofeo Fagioli sulla Fiat X1/9 Alfa. In un foltissimo gruppo GT, seppure sub judice, lo Scudetto è invece di Marco Iacoangeli. Il pilota romano della Bmw Z4, malgrado un “brivido” in gara 1 nei tornanti finali, è riuscito a fare doppietta e sul podio è stato affiancato dai bresciani Mirko Zanardini (Lamborghini Huracan) e Ilario Bondioni, al top fra le auto SuperCup con la Ferrari 488 Evo Challenge. Il vicecampione 2024 ha a sua volta preceduto Giuseppe D’Angelo, driver campano impegnato su vettura gemella, e il trentino Giuseppe Ghezzi, in top-5 all’esordio sul tracciato umbro in decisa progressione con la Porsche 911 GT3 R. Ha mantenuto tutte le promesse di adrenalina e spettacolo il gruppo TCR, dove Salvatore Tortora trionfa su Peugeot 308 e si aggiudica la sfida tricolore e quindi il suo primo Scudetto. Il driver di Cava dei Tirreni fa doppietta a Gubbio e beffa Luca Tosini per soli 12 e 15 centesimi rispettivamente nelle due gare. Per il driver bresciano è dunque secondo posto al Fagioli e in campionato con l’Audi Rs3 Lms, mentre sulla 308 del Leone conclude terzo l’under ascolano e figlio d’arte Matteo Gabrielli. Come per Faggioli, per Giuseppe Aragona il titolo era arrivato alla gara precedente, ma il driver calabrese di Villapiana ha onorato al meglio l’impegno eugubino dominando il gruppo E1 con degli ottimi crono al volante della elaborata Golf 7 con motore Audi che cura in proprio. Sul podio conclude secondo il driver cavese campione uscente Alessandro Tortora (Peugeot 106), che ha ben condotto in gara dopo un sabato a metà e nella seconda salita ha superato l’alto-atesino Harald Freitag, terzo e anche lui sotto al muro dei 2 minuti con la Opel Kadett. Nei gruppi Racing Start, in RS Cup il colpo di scena è il ritiro della veloce driver pugliese Anna Maria Fumo (Peugeot 308 Rc), fuori dai giochi in gara 1 per uscita di strada, mentre è perentoria la vittoria finale di Andrea Palazzo (Mini Cooper). Al rientro in salita, il fasanese ha preceduto Gianluca De Masi (Renault Clio) e il tentino Alessandro Giovanelli, che su Mini agguanta il trofeo 2024 della categoria, così come nella classe TurboCup1 il giovane eugubino e figlio d’arte Alessandro Picchi si aggiudica proprio in casa la coppa di classe sia in gara sia in campionato nella pattuglia delle Seat Ibiza. La rincorsa tricolore della RS Plus si è decisa già al termine di gara 1, che incorona Giacomo Liuzzi su Mini Cooper 1.6. Il driver brindisino di Fasano ha poi preceduto Selina Prantl anche in gara 2, mentre la giovanissima e veloce alto-atesina, seconda e anche lei su Mini (ma di classe 2000), ha a sua volta preceduto sul podio Fabio Titi, il migliore fra le aspirate al volante della Peugeot 106, mentre Matteo Bommartini non ha potuto sfidare l’abruzzese per la classe 1600 a causa di un guasto che lo ha fermato in gara 1. In RS Turbo, due secondi posti sono sufficienti a Oronzo Montanaro, altro fasanese, per agguantare il titolo tricolore su Mini Cooper. A precederlo nella tappa eugubina comanda anche la classe 2000 Antonio Scappa, con tanto di nuovo record in gara 2. Il reatino ha trovato il giusto ritmo con la Seat Leon Cupra Sw, mentre è sfortunato il giovane cosentino Salvatore Mondino, attardato in gara 1 su Mini di classe 1600 per una toccata nelle prime curve. Terzo posto di gruppo e primo tra le 1600 è il pugliese Francesco Savoia, al rientro con la Peugeot 308. Tra le Rs aspirate, titolo tricolore assegnato ad Antonio Vassallo su Renault Clio, che in una gara al cardiopalma ha preceduto di appena 7 centesimi la Clio del tuderte Lodovico Manni. Entusiasmante anche il duello di classe 1600 e per il terzo gradino del podio, per il quale è una vittoria a testa per Vito Di Leo (Citroen Saxo) e il giovane eugubino Kristian Fiorucci (Peugeot 106), che nella somma tempi deve arrendersi proprio a Di Leo per appena 9 centesimi. E’ invece rimasto leggermente attardato, chiudendo sesto, l’under cosentino Antonio Aquila sulla 106 del Leone.

Nel Tricolore Bicilindriche in un podio tutto firmato Fiat 500 Carlo Rumolo, già il più veloce in prova si è confermato nelle due gare domenicali, vissute sul filo del cronometro. Rumolo si è aggiudicato gara 1 per soli 4 decimi su Remo Tripicchio e 42 centesimi su Francesco Ferrara. Poi in gara 2 ha rinsaldato la leadership, mentre Ferrara è riuscito a sopravanzare Tripicchio e conquistare la medaglia d’argento. Fra i pretendenti ai punti validi per il solo Campionato Italiano Velocità Montagna (CIVM), con due salite quasi in fotocopia sul piede dei due minuti netti (4’00”64 il totale) il campano Cataldo Esposito ha fatto il pieno di punti fra i prototipi su Radical Sr4 Suzuki. Il migliore fra le auto Turismo è invece Alessandro Della Rocca con la Peugeot 106 di gruppo A-S in 4’34”43. Nella competizione riservata alle sempre affascinanti auto storiche, che assegna la Coppa Città di Gubbio, successo finale per il fiorentino Pierpaolo Serra, al top del 5. Raggruppamento al volante della monoposto March 772 di F3, con la quale ha concluso le due salite di gara con il crono totale di 4’10”56. Nella seconda manche, il più veloce (per appena 81 centesimi proprio su Serra) è stato il maceratese Marco Gentili, che grazie a questo exploit ha confermato il secondo posto nella classifica generale e il successo nel 3. Raggruppamento con la Fiat X1/9, mentre il laziale Maurizio Rossi al volante del prototipo Bogani Sn, con il terzo riscontro assoluto, si è imposto nel 4. Raggruppamento.

Ordine di arrivo ufficioso dei primi 10: 1. Faggioli (Nova Proto Np01) 3’11”83; 2. Fazzino (Osella Pa30) 2”75; 3. Conticelli (Nova Proto Np01) 4”50; 4. Lombardi (Osella Pa21 4C T) 5”13; 5. Maroni Jr. (Nova Proto Np01 T) 5”99; 6. Iaquinta (Osella Pa21 E2Sc) 16”82; 7. Torsellini (Nova Proto Np03) 16”96; 8. Fattorini (Nova Proto Np03) 17”32; 9. Farris (Wolf Gb08 Mistral) 20”19; 10. Petit (Osella Pa30) 21”69.

TLF24 Luigi Fazzino su Osella Pa30 in azione a Gubbio ph.PhotoStudioGubbio
TLF24 Marco Gramenzi agguanta il titolo E2Sh a Gubbio sulla Silhouette dell’Alfa Romeo 4C ph.Rainieiri
TLF24 Michele Fattorini miglior umbro a Gubbio ph.PhotoStudioGubbio
TLF24 Zona allineamento a Gubbio per il Trofeo Luigi Fagioli ph.Rainieri
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