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Fabrizia Lanza presenta L’ultimo dei Monsù (Mondadori)

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la Feltrinelli Libri e Musica via Cavour 133, Palermo – AREA ESTERNA ALLA ZTL – tel. 02 9194 7777 – WhatsApp +39 345 686 8487 mercoledì 17 maggio  – ore 18:00 Fabrizia Lanza presenta L’ultimo dei Monsù (Mondadori) insieme a Gaetano Basile

“Ogni volta che scrivo di Sicilia e della mia famiglia ho la sensazione di precipitare. Precipito in un mondo infinito che mi attrae come un magnete.” Così dice Fabrizia Lanza. E, di fatto, questa evocazione di un mondo che è quasi solo memoria è precipizio e incantato stordimento. Lo è soprattutto perché a quella sensazione di perdita fa riscontro un coeso “romanzo famigliare” che arriva sino ai nostri giorni (i Tasca, i Lanza, la fattoria di Regaleali e palazzo Mazzarino) e che apre il sipario su eventi e consuetudini che hanno fatto grande lo scenario dell’aristocrazia siciliana fra Otto e Novecento. Come se la narrazione avesse bisogno di trovare anche una via segreta, complementare ma primaria, a quella scena si intreccia la storia della cucina alla quale sono legati l’ingegno, la bellezza, il sofisticato spettacolo della tavola siciliana. Ed ecco che Fabrizia Lanza si mette sulle tracce di Mario, l’ultimo “monsù”, l’ultimo cuoco devoto ai Tasca, che ha lasciato eredità di affetti e di sapori: Mario che si avanza caracollando, a passetti brevi e veloci, sulle piastrelle lucide della cucina, Mario sempre di corsa, Mario che dà vita a una cucina trionfante e scenografica di ascendenza francese, pensata innanzitutto per stupire, per appagare l’occhio oltre che il palato, modellata sui gusti e i capricci della famiglia. Mario è un personaggio amato, e Fabrizia Lanza ce ne dà una visione di taglio in cui lo vediamo ragazzo carpire con lo sguardo i segreti di un’arte ancora priva di strumenti che non siano gli occhi e le mani, e quei segreti, poi, custodirli per essere lui, e lui solo, l’artefice di tanto teatro di bellezza. Intorno al suo lascito di sapienza e di sapori (Mario entra in servizio nel 1954 e lo lascia nel 2008), assistiamo alla ricostruzione di un mondo, vasto, articolato, magnifico, nel quale, insieme ai privilegi, si è depositato un patrimonio di consuetudini, continuità e senso del futuro: basterebbero personaggi come Lucio Tasca Mastrogiovanni e la moglie Beatrice Lanza Branciforte, nella loro residenza di Camastra, per disegnare un’epoca, per riconoscere l’amore e la dedizione con cui Fabrizia Lanza la contempla.

Fabrizia Lanza è nata a Palermo nel 1961 ed è cresciuta immersa in un mondo di cibo e vino. A 18 anni ha lasciato l’isola per la Francia e ha vissuto in diverse città in Italia. Storica dell’arte, ha lavorato per vent’anni in ambito museale. Tornata in Sicilia nel 2006, ha iniziato a lavorare presso l’Anna Tasca Lanza Cooking School, scuola di cucina fondata dalla madre a Regaleali, che ora dirige.
Promotrice della cultura gastronomica siciliana nel mondo, ha pubblicato due libri di cucina negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dove spesso tiene conferenze e lezioni. Insegna nelle più prestigiose università americane, e al Master of Liberal Arts in Gastronomy della Boston University. 

Com. Stam.

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