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Defunti “abusivi”. Comune già da marzo ha riferito alla Procura. Nessuna salma scomparsa

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In riferimento alla notizia apparsa in data odierna sulla stampa cittadina, si ritiene utile chiarire che i fatti erano noti all’Amministrazione, in quanto già nel mese di marzo gli Uffici competenti ne avevano riferito alla Procura della Repubblica, fatto che per altro ha reso obbligatoria la necessaria riservatezza per rispetto delle procedure d’indagine in corso.

Le notizie riportate oggi e riferibili a dichiarazioni rilasciate da un avvocato delle parti in causa, contengono per altro una grave inesattezza, in quanto non vi è alcun caso di “salme sparite” ma
semplicemente vi sono 8 (e non 10) salme che risultano regolarmente nel sepolcro, ancorché riunite in cassetta ossario.

Quanto avvenuto è che nel 2007 un soggetto privato ha millantato parentela con il concesionario fondatore del sepolcro ed ha quindi potuto godere (illegittimamente) del diritto di sepoltura.
A seguito delle verifiche eseguite dagli Uffici, è stata verificata la contraffazione di una firma e pertanto si è proceduto alla traslazione della salma illegittimamente tumulata, presso altra sede.
Il figlio erede del fondatore del sepolcro ha ricevuto autorizzazione a lavori di manutenzione nel 2015 (prima della scoperta della contraffazione della firma).

Quanto alla lamentela della mancata preventiva informazione ai legittimi  discendenti, si ribadisce che gli Uffici sono stati tenuti ai doveri di riservatezza imposti dalle attività di indagine in corso,
ma che il legale di parte è stato informato (a richiesta) su ogni aspetto della vicenda e nello specifico dell’attenzione con cui gli Uffici hanno seguito la vicenda.

Com. Stam.

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