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Condannati sei scafisti: una goccia nel mare (Mediterraneo)

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Dopo anni di sbarchi e centinaia di migliaia di migranti giunti sulle coste italiane, ieri, per la prima volta, è stata emesso una sentenza nei confronti di questi trafficanti di esseri umani. Il gup Angela Gelardi, del tribunale di Palermo, ha condannato Tesfahiweit Woldu, Samuel Weldemicael, Mohammed Salih, Yared Afwerke, Atywos Melles e Nuredin Atta Wehabrebi, tutti eritrei, a pene comprese tra due e quattro mesi e sei anni e quattro mesi di reclusione.. Altri tre imputati, Ermias Ghermay, John Marhaye Shamshedin Abkadt, sono tuttora latitanti.

Il processo è iniziato nel 2013 dopo il naufragio di un barcone a Lampedusa. In quell’occasione, oltre 300 persone persero la vita. “L’indagine ha dimostrato – hanno sostenuto i pm Ferrara e Camilleri – che l’organizzazione opera come un vero e proprio network criminale, con diverse cellule operanti nei territori di riferimento, cui vengono attribuiti compiti specifici e determinati al fine di organizzare, in prima battuta, i “viaggi della speranza” di migliaia e migliaia di uomini, donne e bambini dall’Africa verso l’Italia favorendone così l’ingresso e la permanenza clandestina in Italia”.

Quella dei giorni scorsi, però, è solo una goccia nel mare (Mediterraneo) di scafisti senza scrupoli e trafficanti di esseri umani: secondo Medici senza Frontiere la politica adottata fino ad ora in tal senso dall’Unione Europea e dai suoi Stati membri è un “fallimento catastrofico”.

A gestire e organizzare gli spostamenti e la navigazione attraverso le acque del Mediterraneo sarebbe un esercito di 30.000 persone di diverse nazionalità che gestiscono un giro d’affari di miliardi di euro. Sono questi i dati forniti da Robert Crepinko, direttore di Europol, l’agenzia Ue finalizzata alla lotta al crimine. E di questi ben 3.000 sarebbero incaricati di occuparsi delle traversate nel mar Mediterraneo. Secondo Frontex, l’agenzia Ue di controllo delle frontiere, quello del traffico di esseri umani “è probabilmente il più redditizio che ci sia”. Ancora più conveniente, per le organizzazioni criminali coinvolte, di altri “affari come il contrabbando di armi o il traffico e la vendita di droga”, secondo la portavoce Izabella Cooper.

Affari sporchi che avvengono senza che nessuno, almeno fino ad ora, abbia fatto molto per fermarli.  Tanto da spingere chi organizza e gestisce questi affari a sentirsi invincibile e ad operare praticamente alla luce del giorno: da tempo ormai i trafficanti utilizzano anche social network come Facebook ed altri per farsi pubblicità ed attirare i propri “clienti”.

Lo scorso anno in una intervista al Guardian uno di loro, Hajj, disse: “Non mi sento minacciato. Succede da anni che vengano fatte promesse e minacce. Non faranno niente. Cosa dovrebbero fare, mettere due fregate qui? Due navi da guerra? Nelle acque territoriali libiche? Sarebbe un’invasione”. E anche quelli che sono stati costretti a sbarcare sulle coste europee, fino ad ora, l’hanno fatta franca. Del resto come ha detto Hajj, “nessuno ha la scritta “trafficante” sul petto”. Anzi, sempre più persone pensano che si tratti di un’attività redditizia. Il trasporto di esseri umani attraverso il mar Mediterraneo, secondo alcune stime,  avrebbe consentito agli “organizzatori” entrate tra i 400milioni di euro e il mezzo miliardo di euro. E questo solo per l’ultima parte del percorso, quella via mare (in realtà, ogni “tratta” attraversata prevede un dazio). “Chiunque qui può vendere il suo appartamento, comprare una barca e organizzare un viaggio fino all’altra parte del Mediterraneo. Il tempo di organizzare il secondo viaggio e ha già recuperato il costo dell’appartamento venduto. È una formula molto semplice”. Come dargli torto: alle blande condanne si è giunti solo grazie al pentimento di Atta, il primo “pentito” nella storia delle tratte di esseri umani.

Semplice fino a quando, in Italia e nel resto d’Europa, non si smetterà di considerare i migranti un giro d’affari per l’accoglienza e si comincerà a fare sul serio per arrestare questo fenomeno. Magari conciando proprio dagli scafisti…

di  C.Alessandro Mauceri

http://www.theguardian.com/world/2015/apr/21/libyan-people-smuggler-tells-eu-to-destroy-ships-and-help-coastguard

http://www.iltempo.it/cronache/2016/02/08/immigrazione-tratta-di-esseri-umani-a-palermo-la-prima-condanna-1.1506988

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