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Camorra: Operazione Pallonetto 42 misure cautelari contro il clan Elia. Bambini per confezionare dosi di cocaina

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Nelle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Napoli Centro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di 42 indagati, gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, cessione di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, ricettazione, con l’aggravante del metodo mafioso.

L’indagine, condotta dal maggio del 2015 ad oggi, attraverso attività tecniche e dinamiche,

come ritenuto  dal G.I.P. nella ordinanza di custodia cautelare, ha consentito di:

  • ricostruire l’intero organigramma del sodalizio camorristico denominato clan “Elio”, capeggiato dai fratelli Elia Ciro e Antonio, operante in Napoli nel quartiere popolare del Pallonetto di Santa Lucia e nella zona centrale di Borgo Marinari, via Partenope e via Santa Lucia, dedito al traffico di sostanze stupefacenti (con quattro piazze di spaccio attive), alle estorsioni ai danni di ristoratori e di spacciatori, al possesso illegali di armi e alla commissione di atti intimidatori (incendi ed esplosioni di colpi d’arma da fuoco);
  • individuare e sequestrare ì libri contabili dell’organizzazione, con liste di acquirenti

debitori e di spacciatori estorti;

  • individuare e sequestrare armi da fuoco nella disponibilità del sodalizio investigato, complessivamente nr. 2 pistole semiautomatiche cal. 7,65 e nr. 1 mitraglietta automatica 9, oltre a vario munizionamento di diverso calibro;
  • sequestrare diverse   dosi  di  sostanza   stupefacente   del  tipo   di  cocaina,   hashish  e

marijuana;

  • arrestare in flagranza di reato 16 persone per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e 2 persone per evasione dagli arresti domiciliari,
  • eseguire in data 26.09.215 un provvedimento restrittivo per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti nei confronti di un appartenente al sodalizio criminale, Elia Michele figlio del reggente Elia Antonio, resosi irreperibile e catturato a

Secondo il provvedimento cautelare, il gruppo Elia gestiva l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti nel quartiere Pallonetto di Santa Lucia, a ridosso della centralissima piazza Plebiscito, avvalendosi anche dell’opera di donne e minori.

Tra i destinatari del provvedimento restrittivo figurano, infatti, ben diciassette donne, mentre le condotte di quattro minori sono al vaglio della Procura della repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli; due minori, invece, risultano non imputabili, una bambina di otto anni impiegata in casa per il confezionamento della cocaina e un bambino di dodici anni impiegato per le consegne per strada agli acquirenti.

Il controllo delle attività illecite nella zona da parte degli esponenti della famiglia malavitosa degli “ Elia” è risultata capillare: tutte le piazze di spaccio lì presenti erano costrette a versare al clan una quota dei guadagni, circa 300 euro settimanali per piazza e ad acquistare esclusivamente presso quel sodalizio i quantitativi di stupefacente da vendere al dettaglio.

Significativo è l’episodio registrato la notte del 3 luglio 2015 da una telecamera investigativa appositamente installata relativo ad un grave atto intimidatorio posto in essere da alcuni degli indagati : 6 appartenenti al sodalizio criminale, tre dei quali armati di pistola (uno dei soggetti armati era minorenne) e a bordo di 3 scooter, irrompevano in Supportico d’Astuti, il cuore del quartiere Pallonetto di Santa Lucia, dove si fermavano per strada ed esplodevano diversi colpi d’arma da fuoco per affermare la loro supremazia su tutte le piazze di spaccio.

In altre circostanze l’intimidazione consisteva nel furto e incendio di veicoli di proprietà dei gestori di piazze di spaccio che non erano in regola con i pagamenti.

Dalle estorsioni sulla gestione delle piazze di spaccio non erano esclusi i familiari diretti; anche i fratelli, sorelle, cognate e cugini dovevano versare nelle casse del clan parte dei loro guadagni illeciti.

Nel corso dell’attività d’indagine si sono registrati anche diversi episodi estorsivi commessi dai due reggenti del sodalizio criminale, i fratelli Elia, ai danni di un noto ristoratore del Borgo Marinari; i due indagati, con frequenza quasi quotidiana, consumavano lussuosi pranzi presso quel ristorante, senza mai pagare il corrispettivo, avvalendosi della forza intimidatrice derivante dall’appartenenza all’associazione di stampo camorristico all’interno della quale avevano il ruolo di capi.

Ogni piazza di spaccio, aperta per 24 ore, riusciva a smerciare fino a 50 grammi di cocaina al giorno (circa 5.000 euro di ricavi dai quali bisognava detrarre le varie spese), oltre alla marijuana e a1l’hashish; considerati questi cospicui guadagni che derivavano dalle attività illecite, la maggior parte degli indagati appartenenti al sodalizio criminale non espletava alcuna attività lavorativa, conducendo tuttavia un tenore di vita molto elevato.

I  42 provvedimenti restrittivi eseguiti prevedono 40 custodie cautelari in carcere e 2 arresti domiciliari.

KKKKK
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