Si conferma la vocazione urologica dell’Ospedale di Caltagirone, con investimenti in servizi e tecnologie, e un impegno costante verso la ricerca e la sperimentazione.
CALTAGIRONE – Urolift e Biopsia fusion sono gli ultimi innovativi sistemi per la diagnosi e il trattamento delle patologie prostatiche introdotti presso l’UOC di Urologia dell’Ospedale “Gravina”, diretta da Francesco Abate.
L’Urolift garantisce un approccio mininvasivo rivoluzionario nel trattamento dell’iperplasia prostatica benigna (Ipb).
L’iperplasia prostatica benigna consistente nell’ingrossamento della prostata legato all’invecchiamento. Oltre il 70% degli uomini, dopo i 60 anni, accusano i sintomi dell’Ipb. La ghiandola ingrossata può comprimere l’uretra, causandone una parziale ostruzione e interferendo con la capacità di urinare. Si tratta quindi di un disturbo molto comune, che può incidere sulla qualità della vita.
Con Urolift il tessuto prostatico ingrossato viene sollevato con delle “mollette” e allontanato dall’uretra. La procedura chirurgica non prevede l’asportazione o la resezione del tessuto prostatico e si può svolgere in regime di day hospital. Il trattamento comporta una leggera sedazione e una breve convalescenza e offre sollievo rapido dai sintomi.
La Biopsia fusion è, invece, una metodica clinica ecografica che permette di eseguire biopsie prostatiche mirate nelle zone sospette. Grazie a uno specifico software le immagini ecografiche vengono combinate con le immagini della risonanza magnetica precedentemente eseguita. Con questa ricostruzione viene indicato con precisione il “bersaglio” su cui l’operatore indirizzerà la sonda e il tragitto simulato da seguire.
Rispetto alla biopsia prostatica tradizionale, con la Biopsia fusion si riducono il numero di prelievi bioptici e il rischio complicanze, e si migliora la valutazione e la gestione chirurgica del paziente.
Soddisfazione è espressa dalla Direzione Strategia dell’Asp di Catania, guidata da Antonino Rapisarda. «La tradizione urologica dell’Ospedale di Caltagirone conferma la vocazione all’eccellenza, grazie a moderne procedure di diagnosi e cura, e all’impegno degli operatori verso la ricerca, la sperimentazione e l’integrazione multidisciplinare».
«Voglio ringraziare la Direzione Aziendale – afferma Abate – per avere ancora una volta sostenuto il progetto di sviluppo della nostra Unità Operativa con investimenti che oltre a valorizzare servizi e competenze, alzano ancora di più l’offerta sanitaria sul territorio, individuando il nostro Ospedale fra i centri di riferimento per il trattamento delle patologie prostatiche».
Com. Stam. + foto