Studenti, sindacati, amministratori, mondo ecclesiale per fare sentire la voce di Termini Imerese dopo le recenti, tristi vicende che hanno coinvolto i vertici Blutec e fermato i sogni di ripresa dell’industria termitana.
Parallelamente dovrebbe ripartire pure il tavolo tecnico presso il Ministero dello sviluppo economico, per esaminare il futuro dello stabilimento siciliano. Sono queste le idee venute fuori ieri nella seduta del consiglio comunale di Termini Imerese. Sindacati, lavoratori Blutec e sindaci del comprensorio vogliono così mantenere desta l’attenzione sullo stabilimento, temendo il suo stop definitivo dopo l’arresto dei vertici dell’azienda. “E’ la ex Fiat che ha portato Blutec qui e sono loro che devono tirarci fuori da questa situazione”, ha detto il sindaco della cittadina tirrenica, Francesco Giunta. Ma ieri è arrivata anche un’altra notizia che, se confermata, potrebbe ridare respiro ai sogni dei terminatani. Esisterebbe una bozza di un piano di investimento da 50 milioni di euro per Termini Imerese per produrre nell’ex stabilimento Fiata l’auto elettrica “promessa” da Blutec e che dovrebbe essere sottoscritto in occasione della visita in Italia del presidente cinese Xi Jinping il 21 marzo. Vedremo se le “voci di corridoio” si tradurranno in realtà.
Ciro Cardinale
CS