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Beni confiscati alla mafia. Caputo. Serve una visione manageriale della gestione dei patrimoni confiscati a cosa nostra “

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Palermo. ” Troppi immobili confiscati ai boss di cosa nostra rimangono in abbandonò perché i comuni assegnatari non hanno le risorse per ristrutturarli e molti terreni rimangono incolti e in stato di abbandono.

Mentre aziende e attività produttive che prima dei sequestri e delle confische erano impianti produttivi, con ottimi livelli occupazionali, dopo la loro restituzioni ai proprietari assolti da accuse di mafia, sono stato ridotti a aziende in fallimento, con un carico di indebitamento impressionante e senza alcun lavoratore, con mezzi pignorati da banche e creditori. Serve una visione non conservativa dei patrimoni sottratti alla criminalità organizzata, ma una gestione manageriale e produttiva. ” A dichiararlo è Salvino Caputo responsabile per Forza Italia del Dipartimento Regionale per le Attività Produttive che per molti anni ha guidato il primo consorzio pubblico in Sicilia, composto da sindaci e finalizzato alla gestione ed utilizzo dei patrimoni confiscati alla Mafia. ” La relazione della Commissione regionale Antimafia dell’ Ars guidata da Claudio Fava  al di la della sua condivisione – ha aggiunto Salvino Caputo- ha avuto il grande pregio di accendere i riflettori su un fenomeno che oggi presenta più aspetti deficitari che positivi. Basta fare una indagine conoscitiva per rendersi conto che in Sicilia la maggior parte dei beni immobili confiscati a cosa nostra e assegnati a enti locali restano in abbandono per la mancanza di risorse. Mentre assistiamo alla restituzione ai proprietari, dopo la confisca, di aziende ed imprese dichiarare fallite per la incapacità delle gestioni straordinarie a continuare a mantenere livelli di produzione e di occupazione. Serve non una gestione non burocratica dei patrimoni confiscati , in atto affidata ad una Agenzia Nazionale, ma una visione produttiva e manageriale che continuo a valorizzare i patrimoni sottratti a cosa nostra. Inoltre serve una modifica legislativa che imponga la chiusura in tempi ragionevoli dei procedimenti per le misure di prevenzione, e una maggiore responsabilizzazione degli Amministratori giudiziari. Soltanto in questo modo si potrà evitare la perdita di importanti aziende , che devono essere restituiti ai privati nelle stesse condizioni in cui si trovavano al momento della misura di prevenzione patrimoniale. Per giungere a ciò è indispensabile una modifica legislativa del sistema giudiziario delle Prevenzioni patrimoniali e personali.

Com. Stam.

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