ALCAMO (TRAPANI) Si riunirà lunedì 3 maggio l’assemblea dei soci della Banca Don Rizzo per esaminare il bilancio 2020 e procedere al rinnovo degli organi sociali con modalità tutte nuove: senza presenza fisica dei soci ma con un rappresentante designato.
Il Consiglio di amministrazione, presieduto da Sergio Amenta, presenta ai soci un bilancio che, nonostante il difficile momento, evidenzia l’ulteriore rafforzamento patrimoniale che ha consentito alla banca di supportare la clientela nel momento peggiore della crisi pandemica. Nel corso del 2020 la Banca è infatti intervenuta a favore della propria clientela attivando oltre 2000 interventi per 103 milioni di euro tra moratorie, rimodulazioni ed erogazioni di nuova finanza, con un impegno che risulta evidente dalla crescita di 40 milioni di euro (il 13,3%) di prestiti alla clientela. Nel contempo la dinamica dell’attività svolta a favore di famiglie ed imprese trova riscontro anche nell’andamento dei depositi della clientela, in crescita del 14,5%, in virtù anche dei positivi riflessi dei sostegni finanziari resi disponibili alla clientela. Nell’ambito e nei limiti del suo ruolo, la Don Rizzo ha contribuito nel 2020 in modo determinante alla tenuta del contesto socio-economico, onorando appieno la propria missione e storia di banca mutualistica del territorio. La capacità di intervenire, mantenendo il necessario accesso al credito alla clientela, ha consentito di evitare molti default, contenendo l’NPE/RATIO (rapporto tra crediti deteriorati netti e impieghi netti) al 2,13% (2,92% nel 2019), anche grazie alla accorta politica di accantonamenti che si è tradotta in una copertura dei crediti deteriorati pari al 54%, ampiamente sopra la media delle BCC siciliane. L’utile di esercizio, pari a 1,8 milioni di euro, risulta al netto di rettifiche di valore su crediti per 2,8 milioni di euro (1,8 nel 2019) oltre a scontare costi eccezionali e non ripetibili, per la migrazione alla piattaforma informatica di gruppo, sostenuti per circa 1 milione di euro. Il positivo andamento della gestione trova conferma nell’entità dei fondi propri di vigilanza che ammontano a 54,4 milioni di euro (52,1 milioni di euro al 31/12/2019), valori che assicurano la stabilità necessaria per continuare a sostenere le famiglie e le imprese del territorio.
“In una congiuntura drammatica come mai dal secondo dopoguerra, la banca ha risposto alle aspettative ed alle esigenze della comunità – ha detto il direttore Antonio Pennisi- ampliando la sua operatività senza perdere di vista, nonostante l’ingresso nel più ampio contesto operativo del Gruppo ICCREA, il legame con la comunità. In un contesto generale incerto continuiamo a privilegiare il servizio alle famiglie e alle imprese locali ed oggi i risultati premiano gli sforzi profusi, come confermato dalla classifica Banche leader 2020, redatta da Accenture e pubblicata da Milano Finanza, che classifica la Banca Don Rizzo prima tra le BCC siciliane e seconda nella regione solo alla storica Popolare di Ragusa, includendola tra le 75 banche italiane del medesimo segmento dimensionale “creatrici di valore”, riconoscendone la capacità di supportare il tessuto economico del territorio e la creazione di opportunità di lavoro. “Non è un caso – conclude il direttore – che il primo cantiere attivato a Palermo, con il cosiddetto Superbonus, abbia visto protagonista la banca unitamente al colosso Unicredit. Inoltre, il 5% dei progetti Resto al Sud approvati e finanziati in Sicilia (circa 850), sono istruiti dalla nostra Banca. Dal 2018, anno di avvio della misura, Banca Don Rizzo ha sostenuto oltre 40 progetti erogando finanziamenti in loro favore per oltre 1,7 milioni di euro”.Il presidente Sergio Amenta ha sottolineato come “Nel prossimo futuro il Paese riceverà 200 miliardi dalla Comunità Europea: si tratta di una opportunità irripetibile che richiede capacità progettuale ed efficienza realizzativa, decisive per il destino delle prossime generazioni”. Conclude il Presidente “Il ricorso inevitabile ad ulteriore debito pubblico, dovrà essere come non mai produttivo, per non diventare una zavorra insostenibile per la ripresa economica e sociale dell’intero paese. Tutte le energie dovranno essere impegnate in questo cantiere, la Banca Don Rizzo ci sarà, ricercando e costruendo gli equilibri e gli assetti più utili e coerenti per superare le difficoltà, come ha fatto storicamente dalla sua origine fino ad oggi”.
Com. Stam.