Agenti della Polizia di Stato appartenenti al Commissariato P.di S. “Oreto–Stazione” venerdì mattina hanno arrestato un 19 enne palermitano, responsabile di maltrattamenti in famiglia.
La scorsa mattina, su utenza 113, la Centrale Operativa ha ricevuto la segnalazione di una donna con un neonato in braccio in fuga da un uomo, nei pressi di corso Vittorio Emanuele.
I poliziotti, giunti tempestivamente, notavano la donna, in evidente stato di shock, con il figlio neonato in braccio, aiutata da alcuni astanti.
La stessa, tremante, ha raccontato che il marito la stava inseguendo e solo il suono delle sirene della Polizia lo ha fatto desistere mettendolo in fuga.
Gli agenti, hanno subito preso tra le braccia il neonato che la donna, ancora terrorizzata, stringeva a se con fatica e dopo averla tranquillizzata, si sono fatti raccontare l’accaduto.
A quel punto, la giovane, con la voce rotta dal pianto, ha raccontato agli agenti che la sera prima, mentre si trovava con il marito in compagnia di altre persone, veniva ripresa dallo stesso, forse in preda ad un impeto di gelosia.
L’uomo, una volta rientrati in casa, l’accusava di intrattenere relazioni sentimentali con altri uomini e non credendo alle risposte della donna che negava ogni attribuzione, andava su tutte le furie sferrandole calci e pugni, non curante del piccolo che teneva in braccio.
L’ira dell’uomo proseguiva durante la notte, impedendo alla giovane di uscire, minacciandola e scagliandole contro un martello ed alcuni coltelli, con uno dei quali tentava anche di ferirla al volto.
I poliziotti, si sono recati presso l’abitazione della vittima, che risultava completamente messa a soqquadro e sparsi per terra rinvenivano quattro coltelli di varie misure nonché un martello.
La giovane, rassicurata dai poliziotti, è riuscita a provvedere alle prime necessità del neonato e successivamente a ricorrere alle cure mediche presso un nosocomio cittadino, salvo poi andare presso l’abitazione dei propri genitori.
Contestualmente, i poliziotti che non erano riusciti a rintracciare l’aggressore presso il tetto coniugale, hanno esteso le ricerche presso l’abitazione dei familiari dell’uomo, ove riuscivano a scovarlo.
Lo stesso, è stato condotto presso gli uffici del Commissariato per gli accertamenti di rito e successivamente su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, tradotto presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” in attesa di giudizio.