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ARCO Paolo Tonon sfiora il bronzo nel W1 Grande risultato con un finale condizionato da un problema tecnico

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Paolo Tonon è l’unico azzurro protagonista della domenica paralimpica, a Parigi. Parte dagli ottavi dove batte Antonios (Fin) 132-130, supera ai quarti il bronzo di Tokyo Hekimoglu (Tur) 138-134.

E poi sfiora la medaglia, dopo un percorso di altissimo livello che lo porta a occupare un posto fra i migliori quattro arcieri dei Giochi, nel W1. Il debutto in una Paralimpiade è da incorniciare per Tonon, frenato dalla malasorte nel momento decisivo della semifinale: nelle ultime tre frecce una scucitura al polsino che tiene lo sgancio della freccia è fatale per l’arciere veneto, che non riesce ad avere la meglio sullo statunitense Jason Tabansky, in quel momento avanti di un solo punto. Subito dopo l’azzurro torna in campo nella finale per il bronzo, tentando l’impresa con il polsino di riserva, ma il cinese Zhang ha la meglio 138-126, mentre Tabansky festeggia il titolo paralimpico superando l’altro cinese, Han, 134-131.
Per Tonon c’è la possibilità di puntare nuovamente al podio domani, lunedì 2 settembre, quando sarà in campo insieme a Daila Dameno nel mixed team W1: si parte dai quarti di finale proprio contro gli USA di Tabansky e Tracy Otto (che proprio ieri sera ha ricevuto la proposta di matrimonio sotto la Tour Eiffel dal coach stelle e strisce Rick Riessle) alle ore 9:20.
Questo pomeriggio eliminatorie e finali del Compound Open maschile che non vedranno in gara atleti azzurri, in seguito all’eliminazione ai sedicesimi di Matteo Bonacina. Il quale, però, è pronto a tornare sulla linea di tiro nel mixed team insieme ad Eleonora Sarti, domani alle 16:20, agli ottavi contro la Malesia (Abdul Lalil, Govinda).
LE DICHIARAZIONI – Tonon potrebbe chiamare in causa la sfortuna. Ma non lo fa, non è nel suo stile. E dimostra una nobiltà d’animo e di pensiero da rimarcare: “Ho sentito un colpo nello sgancio e capito che mi si era rotta la cinghia che teneva il gancio stesso al polsino. A quel punto, ho cercato di tirare le ultime tre frecce della semifinale nel miglior modo possibile. E contro il cinese avevo il polsino di riserva, con il quale non avevo lo stesso feeling. Ho commesso un paio d’errori, ma è stata colpa mia. Sono comunque orgoglioso di ciò che ho fatto: me la sono giocata”.
Il trevigiano ha avuto l’atteggiamento giusto, all’interno della sua bolla: “Non sono abituato a tirare con una simile presenza di pubblico. Ho cercato di estraniarmi e di non farmi condizionare da ciò che succedeva attorno a me: c’ero solo io, oltre al bersaglio”. Un quarto posto alle Paralimpiadi è comunque storico: “Va bene così, non voglio accampare alcuna scusa. È stato bellissimo. E ora rimbocchiamoci le maniche per il mixed team. Come al solito, farò del mio meglio. E darò tutto me stesso”.
Il coach Fabio Fuchsova è orgoglioso di un atleta che gareggia solo da pochi anni: “Bravissimo, si è chiuso nella sua bolla e ha fatto quello che sapeva. Ovvero, tirare nel giallo. Sono felice del modo in cui ha condotto i suoi incontri e dell’avvicinamento alle Paralimpiadi. Non dimentichiamo, inoltre, che tre mesi fa la sua presenza a Parigi era in dubbio: lo ringrazio per le emozioni uniche che mi ha regalato”.

IL PERCORSO DELL’AZZURRO
INCANTESIMO – Tonon spezza l’incantesimo. E, se si esclude il derby nel Compound femminile, timbra il primo successo italiano in una sfida “dentro o fuori”, all’Esplanade des Invalides. Successo che matura agli ottavi al cospetto del finlandese Jean Pierre Antonios e vale l’approdo ai quarti: 132-130 il punteggio. La condotta di gara dell’arciere veneto è da manuale: pur essendo all’esordio su questo palcoscenico – a differenza del portacolori della Finlandia, alla quinta partecipazione ai Giochi – legge il confronto come un libro aperto. E interpreta alla grande le varie fasi di un duello intensissimo. Paolo sfodera un ottimo approccio: sfrutta i due 7 di Antonios e chiude la prima volée avanti di tre lunghezze. Solo che il finlandese è un osso duro: impatta a quota 59 nel secondo atto della sfida e si porta in vantaggio nel terzo (77-79). Duello in salita? E allora Tonon lo rimette in discesa, in quella che si rivelerà la decisiva volée: la quarta, in cui l’azzurro timbra due 10, un 9 e piazza il contro-sorpasso (106-104), mentre nel finale trova un’altra volta il centro del bersaglio e chiude i conti.

SINFONIA – Ai quarti, c’è il turco Bahattin Hekimoglu, medaglia di bronzo a Tokyo, nel 2021, e vice campione mondiale. Serve una prestazione superlativa per avere la meglio su un avversario di pedigree internazionale e con maggior esperienza. E il trentacinquenne trevigiano non si lascia sfuggire l’occasione. Anche se inizialmente è costretto a inseguire nella prima (26-27) e nella seconda volée (52-54). Ma il terzo atto della sfida è un’autentica sinfonia arcieristica per Paolo, capace di calare un tris di 10. O meglio, un poker, perché finisce al centro del bersaglio pure la freccia che apre la quarta volée, in cui prende forma il vantaggio: 110-109. La pressione è tutta sull’atleta turco, che sbaglia il terzultimo tiro (7). E Tonon ne approfitta: altro 10, doppio 9. È fatta: 138-134. Si spalancano le porte della semifinale.

INFORTUNIO TECNICO – Il faccia a faccia con Jason Tabansky, però, è amaro. L’americano è una delle sorprese di giornata e, nei quarti, ha il merito di escludere dalla corsa al podio uno dei favoriti: il due volte campione paralimpico David Drahoninsky. E lo statunitense conferma subito di non essere arrivato in semifinale per caso. Nonostante l’avvio sia di studio e orientato a prendere le misure per entrambi: Tonon parte leggermente meglio e conclude davanti le due volée di partenza (54-53). Ma, nel terzo capitolo, l’americano, a differenza di Paolo, trova il 10: passa a condurre (81-80). E allunga nella quarta volée. In realtà, tutto sarebbe ancora aperto, peccato che la dea bendata volti le spalle all’azzurro: purtroppo, al momento di scoccare il primo tiro della serie conclusiva, cede la cinghia del polsino che tiene lo sgancio. E l’imprevisto sottrae secondi determinanti: Tonon, infatti, risale in mira quando ormai la sabbia sta finendo di scorrere nella clessidra. E la freccia non trova il bersaglio. Così, i titoli di coda scorrono anticipatamente: Tabansky vince 136-115.

FINALE PER IL BRONZO – Si torna in gara per il bronzo, nella “finalina” contro il cinese Zhang Tianxin. Ma Paolo è costretto ad affrontare una delle sfide più importanti della sua carriera con il polsino di riserva, e il 29-22, in avvio, ha già i contorni della sentenza. Anche perché il cinese, numero 7 del ranking, confeziona due 10 e un 9. E mette il turbo, mentre l’azzurro, “zavorrato” dal problema di natura tecnica, non può esprimersi sugli standard precedenti. Rosicchia un paio di punticini nella terza volée, però non basta: il doppio 7 alla penultima serie di tiro pone fine a ogni speranza di agguantare una medaglia. Zhang Tianxin la spunta 138-126 e sale sul podio. Come il connazionale Han Guifei, che è d’argento. Perché l’oro se lo mette al collo lo statunitense Jason Tabansky, vittorioso 134-131 in finalissima.

FOTO WORLD ARCHERY LIBERE DA DIRITTI EDITORIALI

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