Antonio Ferrante (PD): Il fascismo rafforzò la mafia. Salvini studi la storia. Il 25 Aprile saremo accanto all’Anpi come sempre”

«Apprendo che Matteo Salvini sarà in Sicilia il prossimo 25 Aprile, non per ricordare la liberazione dal nazifascismo e la nascita della nostra Repubblica che gli paga lo stipendio, ma, a suo dire, per uscire dal dibattito fascisti-comunisti e parlare di liberazione dalla mafia.

Capisco che verso la Sicilia e la sua storia nutra interessi meramente elettorali, ma prima di offendere tanto la memoria delle vittime del fascismo, quanto di quelle delle mafie, abbia la decenza di prendere un libro di storia in mano e aggiornarsi».

A dirlo è Antonio Ferrante, candidato alla segreteria regionale del Partito Democratico in Sicilia.

«Ieri come oggi – continua Ferrante – ai proclami sulla sicurezza e sul benessere della Sicilia non hanno mai corrisposto interventi concreti. Il fascismo non solo non combatté seriamente la mafia ma, al contrario, fu la mafia a diventare fascista. Se il ministro dell’interno della Repubblica viene in Sicilia ha il dovere, prima che di cercare voti, di onorare il sacrificio dei tanti siciliani che hanno donato la vita per liberarci dalla piaga fascista».

«Mi aspetto – conclude Ferrante – quindi di vederlo alle iniziative promosse dall’Anpi, prima che impegnato in varie degustazioni, in caso contrario può tranquillamente evitare la provocazione di venire in Sicilia proprio in quei giorni, oltre la propaganda sappia che il cuore dei siciliani è antifascista, se vuole dare un vero contributo alla lotta alla criminalità organizzata esca dai social e cominci davvero a rafforzare concretamente la macchina giudiziarie e le forze dell’ordine».

Com. Stam. Ric. Pubbl.