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Ansia da covid influisce su attaccamento prenatale dimostrato da ricerca iGreco-Unical-Mamma che mamme

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COSENZA  – Gli effetti del distress psicologico durante la gravidanza, come l’ansia percepita durante la pandemia da COVID-19 nelle donne in gravidanza, possono influenzare negativamente il processo di attaccamento prenatale della futura mamma.

A dimostrarlo uno studio condotto su un campione di 1179 future mamme italiane dall’associazione Mammachemamme, iGreco Ospedali Riuniti ed il dipartimento di culture, educazione e società dell’Università della Calabria.

È quanto fa sapere Giancarlo Greco, responsabile de iGreco Ospedali Riuniti informando che l’esito della ricerca è stato pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Affective Disorders.  

Cosa implica, in termini psicologici, affrontare una gravidanza durante l’emergenza sanitaria da Covid-19?  Tali risultati – sottolinea Cecilia Gioia, psicologa perinatale e psicoterapeuta nella Sede Operativa Sacro Cuore iGreco Ospedali Riuniti, presidente dell’Associazione di Volontariato Mammachemamme e ideatrice e coordinatrice della ricerca – evidenziano l’importanza di attuare programmi di prevenzione e di monitoraggio del distress psicologico che può influenzare il processo di attaccamento prenatale delle donne durante la gravidanza in modo da migliorare l’assistenza clinica e promuovere sessioni di sensibilizzazione ed educazione sanitaria durante le prossime fasi di pandemia.

Fino ad oggi – aggiunge – è cresciuto un notevole interesse sul tema dell’impatto della pandemia di COVID-19 sulla salute mentale materna. Gli studi evidenziano che i principali fattori che aumentano il disagio perinatale sono: l’unicità della malattia, l’impatto globale inaspettato, l’incertezza sulle conseguenze fisiche (sia per le madri che per i bambini), il rischio di trasmissione e le restrizioni dei contatti sociali.  Nonostante queste evidenze, nessuno studio ha valutato se l’esposizione allo stress da Covid-19 abbia una influenza sull’attaccamento prenatale della donna.

Secondo Angela Costabile, ordinario di Psicologia dello Sviluppo presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria, diviene fondamentale la valutazione dei fattori di disagio psicologico che influenzano il processo di attaccamento prenatale. Pertanto, donne identificate come a rischio dovrebbero quindi essere seguite durante tutto il periodo prenatale e postpartum con un supporto appropriato, per promuovere un attaccamento prenatale positivo e ridurre gli stati di ansia.

Lo studio ha interessato 1179 donne partorienti che hanno completato un sondaggio online anonimo e questionari di autovalutazione che misuravano caratteristiche socio-demografiche e ostetriche, il distress psicologico (come livelli d’ansia e grado di depressione), l’attaccamento prenatale e la percezione del rischio di COVID -19. I dati sono stati raccolti da marzo 2020 ad aprile 2020 facendo riferimento al periodo di lockdown nazionale. – (Fonte iGreco Ospedali Riuniti – Comunicazione Strategica/Istituzionale Lenin Montesanto – Comunicazione & Lobbying)     

Com. Stam.

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