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Angelo Figuccia: “RESET, il vizietto delle consulenze esterne”

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“Ancora una volta, la Reset (la società del Comune nata dalle ceneri della Gesip) cerca di elargire consulenze esterne, anche se ha in organico dipendenti idonei per svolgere le stesse mansioni”. Lo afferma il consigliere comunale di Forza Italia Angelo Figuccia, che prosegue: “Il consiglio di amministrazione della società presieduta da Antonio Perniciaro Spatrisano, nel corso della seduta del 24 luglio scorso, tra le altre decisioni prese, ha manifestato l’intenzione di voler affidare, attraverso il metodo della trattativa privata, il servizio di assistenza legale continuativa ad avvocati esterni alla società, nonostante che tra i dipendenti della Reset ci sia anche un avvocato, la dottoressa Domenica Viviano, che crediamo possieda tutti i titoli per curare l’ufficio legale dell’azienda di piazzetta della Pace: è iscritta dal maggio 2008 all’albo speciale per gli avvocati degli enti pubblici, e, addirittura, dal maggio 2004 fino allo scorso dicembre è stata l’avvocato della Gesip, con quest’ultima azienda che le pagava pure la tassa di iscrizione all’albo professionale.

Adesso, però, per un arcano mistero, la Reset non sa neanche che tra i suoi dipendenti – tutti, lo ricordiamo, ereditati dalla Gesip – c’è anche un fior d’avvocato che curava gli affari legali e presenziava anche alle udienze in tribunale. Nel verbale dell’assemblea, infatti, si legge che il presidente Perniciaro ha constatato la mancanza di professionalità interne all’organico Reset e quindi ha chiesto che uno studio legale esterno curasse le cause societarie.

Considerato, allora, che con ogni probabilità Perniciaro neanche sa che, in qualche stanza vicina alla sua lavora lo stesso avvocato che per un decennio ha curato tutte le vertenze legali della Gesip, lo informiamo noi stessi che non è necessario ricorrere a costose consulenze esterne, ma sarebbe bastato bussare alla porta accanto.

E caso mai, prima di spendere soldi pubblici in consulenti esterni, sarebbe cosa buona e giusta interpellare l’avvocatura comunale, come ha saggiamente pensato di fare il consigliere della Reset Massimiliano Miconi. Ma non vorremmo pensare che l’avvocatura comunale sia stata interpellata con la subdola speranza che i legali comunali rispondano di non poter curare gli affari legali della Reset perché oberati di troppo lavoro: diceva qualcuno che a pensar male si fa peccato, ma spesso s’indovina…

In questo caso, la strada per le consulenze esterne sarebbe bella dritta e legittimata, tutto a carico dei poveri contribuenti palermitani, costretti ancora una volta a fare i conti con decisioni ingenue di alcuni dirigenti, guarda caso tutti scelti dal sindaco Orlando.

E dire che il primo cittadino si è sempre dichiarato contrario a sprechi e consulenze esterne: probabilmente questa volta si è distratto un po’ troppo”.
Com.Stam.

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