Angelo Figuccia: le pericolose strategie di Orlando che rischiano di condurre l’Amat verso il default

Oggi è andata deserta la seduta del Consiglio di amministrazione con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio e l’eventuale sostituzione di qualche consigliere di amministrazione. Si tratta- afferma Angelo Figuccia, Consigliere comunale di Forza Italia-di una situazione estremamente grave, in quanto le sorti dell’azienda sono ormai in bilico da diverso tempo. Fra i dirigenti serpeggiano infatti molte preoccupazioni sul futuro della società, anche in relazione al mancato affidamento del servizio di gestione di trasporto pubblico urbano su ferro, ossia il Tram, nonostante da più di un anno sulle facciate delle rimesse di “Roccella” e “Castellana”, adibite al servizio in questione, sia ben in vista il logo dell’Amat . Ad oggi la società risulta infatti essere esclusivamente stazione appaltante per la costruzione dell’infrastruttura, ma da nessun documento ufficiale, a differenza di quanto proclamato sia dal Sindaco Orlando, che dal suo Assessore Giusto Catania, si evince che l’Amat sia anche l’Ente gestore. Se da una parte quindi manca ancora l’atto ufficiale attraverso il quale l’Amat diventerebbe il soggetto gestore del Tram a Palermo, dall’altra è stata già predisposta la procedura di incarico al direttore d’esercizio, che pareva essere stato già selezionato qualche tempo fa, come emerso attraverso molteplici organi di stampa. Non è ancora chiaro quindi, come può un’amministrazione tenere in piedi un’azienda, in una fase di sviluppo come quella che sta attraversando, con a capo un Presidente con un mandato scaduto già dal 20 giugno e che si limita quindi a gestire l’ordinaria amministrazione, paralizzando l’azienda in una fase invece di grande importanza. Mi chiedo-conclude Figuccia-se la seduta di oggi, andata deserta sia in qualche modo connessa al fatto che l’attuale Consiglio di amministrazione abbia già il mandato scaduto e se, non si tratti di una strategia per consentire ad Orlando di avere più tempo per sostituire qualche componente del Consiglio di amministrazione, con personaggi politicamente e da un punto di vista elettorale più rappresentativi.
Com. Stam.