Ma impegnati in un “diversamente indaffarato lavoro docente“ nelle comunità scolastiche. Da quattro anni, per Ancodis un momento importante è la fine dell’anno scolastico poichè attraverso un questionario prova a fare un bilancio sul lavoro svolto dalle figure di sistema della scuola e dai collaboratori del dirigente scolastico individuati ai sensi del comma 5 dell’art. 25 del D. Lgs 165/2001 e del comma 83 dell’art. 1 della Legge 107/2015.
Dal questionario, si rilevano dati e informazioni che – è indiscutibile – ben rappresentano la realtà professionale di decine di migliaia di donne e uomini che ogni anno si rendono disponibili ad assumere incarichi per il funzionamento organizzativo e didattico delle loro scuole.
Il report vuole porre all’attenzione delle Istituzioni, delle OO.SS., delle Associazioni di categoria, una condizione professionale che in questi ultimi quattro anni Ancodis ha voluto far emergere e riscattare da una generale indifferenza che ha tenuto questi docenti – “abitanti sospesi della terra di mezzo” come ha scritto il direttore di Dirigere la scuola Vittorio Venuti o impegnati nel “diversamente indaffarato lavoro docente” come hanno scritto Campione e De Anna – ai margini del dibattito politico e sindacale.
Il questionario è stato strutturato in 6 sezioni specifiche con lo scopo di fare una descrizione quanto più corrispondente alla realtà.
Incominciamo con la prima sezione, cioè il “Chi”: il 78% dei rispondenti è donna con un’equa distribuzione tra la scuola del primo ciclo (primaria e SSI) e del secondo ciclo; soltanto il 4% è impegnato in servizio nella scuola dell’infanzia; l’anzianità di servizio è di oltre 10 anni per il 90%.
Alla domanda “da quanti anni lavori nell’attuale scuola”, il 3% dichiara meno di tre anni, circa il 18% tra i 3 e i 7 anni, poco più del 7% tra i 7 e i 10 anni e, infine, il 72% oltre i 10 anni: si tratta di docenti che ben conoscono la loro realtà scolastica e spesso ne sono anche la memoria storica.
Per quanto riguarda la complessità della scuola, si rilevano i seguenti dati:
il 49.4% lavora in una scuola con un numero di plessi compreso tra 3 e 5, il 24.7 con un numero di plessi minore di tre, il 21% con un numero di plessi compreso tra 6 e 10 e, infine, il 4.9% con un numero di plessi superiore a 10.
Rispetto alla popolazione scolastica, il 26.9% dichiara una popolazione compresa tra i 700 e i 900 alunni, il 24% tra 900 e 1200, oltre 1200 alunni per il 22.5%, una popolazione compresa tra i 500 e i 700 alunni per il 21% e per il 5.6% una popolazione minore di 500 alunni.
La seconda sezione è relativa “all’incarico e all’area di interesse”.
Alla domanda “da quanti anni sei impegnato nell’attività di collaborazione”, poco più del 16% risponde da meno di tre anni, il 42% da meno di 8 anni, il 18 % circa tra gli 8 e i 12 anni e, infine, poco più del 24% da oltre 12: si può facilmente comprendere che parliamo di risorse umane e professionali che hanno acquisito negli anni quella necessaria esperienza nel collaborare e coadiuvare il Ds e il Dsga nella quotidiana azione organizzativo-didattico-amministrativa.
Circa l’80% presta la collaborazione al Ds titolare, mentre poco più del 13% al Ds titolare e reggente in altra istituzione scolastica e, infine, il 7% a un Ds reggente; quest’ultimo per il 61.7% dei collaboratori è presente a scuola tra i 2 e i 3 giorni.
Rispetto alle condizioni di lavoro, il 19.9% ha lavorato con l’esonero totale dall’insegnamento, 35.8% con esonero parziale e il 44.3% lavorato svolgendo sia l’attività didattica in classe che quella di collaborazione.
Nella terza sezione “Servizio reso nell’attività di collaborazione” (come da nomina del DS e Contrattazione di istituto) alla domanda “Di norma, per lo svolgimento del tuo incarico, in quali aspetti hai avuto delega del Ds”, si rilevano in ordine decrescente le seguenti percentuali:
Organizzazione del servizio 81.9%
Gestione dei rapporti tra le componenti scolastiche 71.2%
Collaborazione nella gestione delle criticità rilevate nella tua scuola,
anche durante la DaD 67.9%
Organizzazione e coordinamento della DaD 60.1%
Gestione emergenza pandemica 57.6%
Gestione dei conflitti 50.9%
Rapporti con le famiglie durante la DaD 50.2%
Redazione progetti 48.7%
Sicurezza e prevenzione 45.4%
Monitoraggio della DaD 39.5%
Alla voce “Altro” sono indicate:
Supporto alla segreteria, Esami di Stato, Percorso cittadinanza e costituzione, Relazione con la segreteria e l’amministrazione, Rapporti con il Comune, Pon, Por, Erasmus, Attività di orientamento, Animatore digitale, referente COVID, responsabile di plesso, referente Erasmus e internazionalizzazione, responsabile orario, team bullismo, presidente comitato vigilanza Concorso Straordinario e Concorso Ordinario, team Bullismo, Coordinamento attività nuovi criteri di valutazione scuola primaria, Coordinamento e controllo registri elettronici, Formulazione Orario di tutti gli ordini, Rapporti con territorio, Sostituto il DS durante gli esami di Stato, Referente covid, Delega Presidente esami di Stato del I ciclo, Referente alla stesura del resoconto per il Fondo di istituto, Supporto alla neo immessa DSGA, Co/referente col D.S. per il max-trasloco di un intero plesso per procedere ad un anno di lavori di ristrutturazione, Referente bullismo e cyberbullismo, Organizzazione eventi rivolti alla cittadinanza, Organizzazione spazi plessi ingressi per covid, supervisione personale ATA, gestione piattaforme e strumentazioni informatiche, Referente PTOF, permessi entrata/uscita alunni; gestione sito web; sostituzione docenti assenti, Referente privacy, animatore digitale.
E’ stato, inoltre, chiesto “Durante l’anno scolastico di quale dei seguenti aspetti ti sei occupata/o?”. Sono state rilevate le seguenti risposte:
Preparare proposte di circolari, regolamenti, report e documenti 84.5%
Fare fronte alle emergenze e ad altri eventi non pianificati, inclusa la DaD 77.9%
Pianificare, organizzare e sorvegliare il corretto utilizzo degli spazi scolastici 77.5%
Sorvegliare l’applicazione dei regolamenti e delle procedure organizzative dell’istituto,
incluse questioni relative a sicurezza, trasparenza e anticorruzione, ecc 67.5%
Affrontare con alunni e genitori questioni legate alla disciplina/frequenza 60.9%
Gestire problematiche relative all’inclusione, anche nella DaD 56.1%
Partecipare su delega del DS per conto della scuola a tavoli di coordinamento,
conferenze di servizio e reti 49.8%
Anche per questa domanda alla voce “Altro” è stato indicato:
Recupero, preparazione riunioni, supervisione segreteria didattica, Rapporto con gli Enti Locali, Progettazione inerente alla partecipazione ai diversi Pon, Avvisi ex Monitor 440, verbalizzazione agli OOCC (collegio e CdI); Presidente commissione esami a conclusione del primo ciclo di Istruzione; Rapporto con i collaboratori scolastici e gestione materiali, Stesura orario scolastico, Supplenze quotidiane, Supporto alla segreteria e al DSGA reggente, Rav ptof pdm, Sostituire il Ds frequentemente assente, Coordinare le classi parallele, Organizzazione attività progetti, Referente gsuite, referente sito, organizzazione attività piano estate, gestione pon e piattaforma gpu, Coordinamento e supervisione delle programmazioni disciplinari e delle attività didattiche, Gestione Commissioni equipollenza titoli stranieri, Tenere continui rapporti con i responsabili dei plessi, interfaccia con gli uffici tecnici dei due Comuni dove insiste l’istituto Comprensivo, monitoraggi, Bandi esperti esterni, open day, rapporti con i genitori, rapporti con il municipio e con le associazioni che operano nel territorio, permessi brevi e copertura classi per assenze docenti, segnalazione criticità edificio, sostegno ai docenti x attività in DAD, gestione distribuzione banchi e sistemazione a norma in collaborazione con il referente per la sicurezza, gestione orari flessibilità in entrata e in uscita, Seguire la progettazione, la realizzazione e la rendicontazione dell’offerta formativa.
Per questo imponente lavoro necessario per il funzionamento organizzativo e didattico, l’82.2% dichiara di aver avuto in questo anno scolastico un incremento di impegno professionale, per il 14.9% è sostanzialmente rimasto invariato e, infine, per il 2.9% si è registrata una riduzione.
Quanti hanno dichiarato un incremento, esso è stato quantificato tra le 5 e 10 ore settimanali per il 46.4%, di oltre le 10 ore per il 42.8% e per il 10.8% inferiore a 5 ore settimanali.
Per questo servizio aggiuntivo e tenuto conto delle funzioni delegate e delle attività svolte, l’aspetto economico definito in sede di contrattazione di istituto rileva una significativa criticità. Infatti, il 43.2% dichiara di aver ricevuto un riconoscimento lordo stato compreso tra 1000 e 2000 Euro, il 31% tra 2000 e 4000 Euro, meno di 1000 Euro per il 21.8% e soltanto il 4% dichiara oltre i 4000 Euro: ci si può rendere conto dell’estrema variabilità sul piano nazionale e la conseguente necessità di definire il campo economico anche sulla base di fasce di complessità e di carico di lavoro.
Se poi si chiede “Il compenso assegnato lo ritieni congruo rispetto ai carichi di lavoro e alle deleghe/responsabilità collegate all’incarico” è evidente che è per nulla o poco congruo per l’85,9% e per il 14.1% abbastanza o molto congruo.
Nella quarta sezione relativa alle “motivazioni professionali”, è stata posta attenzione alla ragione professionale e allo scopo che hanno indotto ad accettare l’incarico.
In merito alle ragioni:
Per l’interesse verso l’ambito legato a questo incarico 65.5%
Per l’opportunità di migliorare le mie competenze organizzative e di leadership 60.4%
Per la voglia di impegnarmi in qualcosa di nuovo 40.7%
Per i buoni rapporti con il dirigente scolastico 39.6%
Ho acquisito titoli specifici per svolgere questo incarico 32.7%
Per l’opportunità di prepararmi al meglio per diventare dirigente scolastico 22.9%
Per l’opportunità di guadagnare una retribuzione aggiuntiva 13.1%
Ho disponibilità di tempo 10.9%
Non c’era nessun altro disponibile 10.9%
mentre per quanto riguarda lo scopo:
Contribuire al buon funzionamento dell’organizzazione scolastica 90.9%
Contribuire a sviluppare la comunità scolastica 70.2%
Contribuire a migliorare l’offerta formativa della scuola 61.1%
Contribuire a migliorare la qualità delle relazioni 46.9%
Fare emergere la mia professionalità oltre l’aspetto didattico 40.7%
Nella quinta sezione “Valorizzazione e valutazione professionale”, il 48.7% dichiara di essere favorevole ad essere valutato insieme al proprio Ds, il 40.4% in modo autonomo e soltanto il 10.9% dichiara la sua contrarietà.
Alla domanda “Quali tipologie di incentivi proponi”, si rilevano le seguenti proposte:
Prospettive di carriera diversificata (80.4%)
Prerequisito di accesso al concorso per DS (59.6%)
Premi economici annuali (47.3%)
Riconoscimento del servizio di collaborazione nei concorsi pubblici (47.3%)
Partecipazione ad azioni formative di interesse specifico (33.8%)
Riconoscimento formale per la partecipazione a corsi di formazione e di sviluppo professionale (32.7%).
Per quanto riguarda il riconoscimento del servizio vengono avanzate le seguenti proposte:
avere riconosciuto il servizio con un incremento stipendiale 79.3%
avere riconosciuto il servizio in una carriera diversificata 74.2%
avere riconosciuto il servizio ai fini pensionistici 73.1%
avere riconosciuto il servizio con la valorizzazione del merito 45.5%
avere riconosciuto il servizio per la graduatoria di istituto 35.3%
avere riconosciuto il servizio nelle procedure di mobilità annuale 19.6%
Nella sesta sezione relativa “all’Attività formativa”, si rilevano le seguenti azioni formative seguite nel corso dell’anno scolastico:
Normativa Sicurezza e prevenzione 56.7%
Gestione piattaforme per DaD 48.7%
Nuove tecnologie nel contesto lavorativo 46.5%
Attività e strumenti per la DaD 45.8%
Elaborazione del piano di miglioramento della scuola 42.2%
La valutazione nel sistema scolastico italiano 36.7%
Gestione del personale 34.2%
Realizzare e gestire la didattica on line 33.5%
Tecnologie per l’informazione e la comunicazione a distanza nella scuola 32.7%
Normativa Privacy 30.2%
Gestione dei conflitti 27.3%
Gestione delle risorse economiche, finanziarie, materiali 21.1%
e alla domanda “Quali proposte formative ritieni necessarie per migliorare le competenze e la professionalità delle figure di sistema e dei Collaboratori del Ds” (puoi proporre aree tematiche generali o proposte specifiche con titolo)” si rilevano:
Sicurezza – Codice degli appalti – Corso sulla specificità dell’attività di collaboratore e Formazione sulla governance – Corsi manageriali in tema di normativa vigente – Formazione sulle conflittualità – Progettazione e Valutazione – Legislazione scolastica – Corsi di formazione sulle lingue – Management e leadership – Project management – Leadership diffusa – Relazioni IS/Famiglie/Enti locali/ Terzo settore/Rendicontazione sociale – Area amministrativo-contabile – Le responsabilità dei collaboratori del Ds e dei referenti covid durante la pandemia – Organizzazione e Comunicazione per Manager Scolastici” – Percorsi di diritto amministrativo – Leadership educativa e didattica – Aspetti normativi (gestione del personale e diritto di famiglia (diritti doveri in caso di nuove forme di famiglia) – Formazione specifica su normativa scolastica, contratto collettivo nazionale – Comunicazione e gestione delle relazioni interpersonali – Le competenze relazionali e disciplinari nella scuola con didattica mista – Master sulla gestione amministrativa dell’istituzione scolastica – Valutazione nel sistema scolastico – Master di II livello in management scolastico – Formazione nella psicologia del lavoro e nell’ambito del diritto scolastico – Corsi Steam e di utilizzo piattaforma di istituto – Counseling, competenza comunicativa – Percorsi di diritto amministrativo – Intensificare i rapporti tra i componenti dello staff al fine di migliorare l’aspetto organizzativo della scuola.
Si parla di scuola post pandemia e più moderna dimenticando (volutamente?) che senza questo imponente lavoro organizzativo e progettuale, senza la passione di migliaia di donne e uomini, senza la loro disponibilità a servire la comunità scolastica assumendo incarichi aggiuntivi, il sistema scolastico italiano non potrà completamente entrare a pieno titolo tra i moderni sistemi europei.
E l’importante tema della governance della scuola italiana – nonostante il risultato del questionario che può confermare chi conosce e vive la scuola in ogni angolo del paese – è misconosciuto da forze politiche e OO.SS.!
Ancodis sulla base del suddetto report ed in considerazione della necessità di rinnovare il sistema scolastico italiano anche sul piano del suo funzionamento organizzativo e didattico, ribadisce che un nuovo modello scolastico non può non fondarsi sui seguenti punti strategici:
- rinnovato riconoscimento della professione docente;
- diversificazione della carriera docente;
- riconoscimento professionale di chi – oltre l’attività di docenza – svolge quella di collaborazione al Dirigente Scolastico nell’ambito gestionale, organizzativo, del coordinamento e della progettazione didattica;
- riconoscimento contrattuale in un ALBO professionale nel prossimo CCNL scuola comparto Istruzione e Ricerca (occorre determinare profilo, accesso, attività, permanenza, trattamento economico);
- conseguimento di specifici percorsi di formazione in gestione, direzione, coordinamento, controllo, pianificazione, sicurezza e progettazione didattica organizzati dal MI;
- riconoscimento giuridico del Collaboratore principale (ex vicepreside) in tutte le scuole;
- distaccamento dall’attività di insegnamento del docente Collaboratore del DS (ex vicepreside) – individuato dal DS tra i soggetti di cui al comma 5, art. 25 del D. Lgs 165/2001 – attraverso la razionalizzazione del fabbisogno dei posti per il potenziamento da destinare all’offerta formativa e all’esonero corrispondente alla classe di concorso/tipologia di posto del Collaboratore Principale.
Crediamo sia arrivato il tempo di dare a Cesare quel che è di Cesare.
Per ANCODIS
Prof. Rosolino Cicero
Com. Stam.