Anarchici mettono sotto assedio il carcere Le Vallette di Torino. Sindacati polizia penitenziaria chiedono più sicurezza per l’obiettivo sensibile

“Il Carcere, quale baluardo della legalità, costituisce da sempre, nell’immaginario collettivo, il punto di costrizione del libero pensiero quando la detenzione è figlia di reati commessi in nome di una ideologia che si tende di affermare con la forza.

In ragione di questa simmetria di pensieri, assume un proprio connotato (sicuramente poco condivisibile) anche il marciare in corteo in direzione del penitenziario, armati di bombe   carta e con tanto di striscioni che recitano fuoco alle galere”.

È il commento di Roberto SANTINI, Segretario Generale del Si.N.A.P.Pe, all’indomani dei gravi disordini che hanno interessato la città di Torino lo scorso 10 febbraio, quando un corteo di anarchici si è mosso in direzione del carcere “Le Vallette” dove sono stati condotti coloro che erano stati arrestati per i disordini e le violenze durante lo sgombro del centro sociale “L’Asilo”. Secondo Santini, gli anarchici avrebbero lanciato bombe carta e petardi verso la recinzione del carcere provocando lo scoppio di un incendio presso l’isola ecologica del carcere e raggiungendo altresì il laboratorio di panificazione interno al penitenziario torinese, ove i detenuti seguono corsi professionalizzanti. Si presume – aggiunge il sindacalista – che i petardi abbiano raggiunto delle bombole di gas presenti in loco, così provocandone lo scoppio che ha causato il crollo della struttura. Fortunatamente non si contano vittime – conclude Santini – ma il gesto, di chiara matrice sovversiva, non può passare inosservato, perché rappresenta il segnale tangibile di come il carcere, quale istituzione, costituisca un obbiettivo sensibile. Sul caso gli fa eco anche  Alessandro De Pasquale, Presidente Nazionale del SIPPE (Sindacato Polizia Penitenziaria) che nel condividere la posizione di Santini, chiede al Parlamento sanzioni più severe e specifiche nei confronti dei soggetti che  danneggiano beni dell’amministrazione penitenziaria e usano violenza nei confronti del personale penitenziario.

Com. Stam.