Amato-Dubolino-Corrao: maggiore sicurezza per la Città Metropolitana di Palermo, appello al Prefetto e al Questore
Omicidio questa notte in via Pasquale Calvi. Verso le ore 3, nel corso di una rissa all’interno della discoteca Notr3 (ex Reloj), è morto un ragazzo di 22 anni.
La vittima, Rosolino Celesia, è stata raggiunta da due colpi di arma da fuoco, uno al collo e uno al torace che si sono rivelati fatali. Il giovane è stato portato al Civico ma per lui non c’è stato nulla da fare. A indagare la squadra mobile della polizia.
Sembra che la rissa sia scoppiata all’interno del bagno della discoteca e successivamente le persone coinvolte sarebbero uscite per strada da un’uscita secondaria su via Giovanni Raffaele.
L’ennesimo episodio di movida selvaggia dopo i fatti di via La Lumia e di via Calvi. Nel primo caso l’episodio di violenza ha coinvolto una decina di giovani che si trovavano tra i pub all’altezza di via Gaetano Daita e per cui non sono stati registrati feriti. Nel secondo, urla, pugni tra giovani che si sono picchiati senza esclusioni di colpi.
“Invoco fortemente del Prefetto di Palermo, sua Eccellenza Dr. Massimo Mariani e al Questore di Palermo, Dr. Vito Calvino, affinché provvedano, ognuno per le proprie competenza, a rendere più sicuro il capoluogo siciliano. Palermo ormai è una città di rilevanza internazionale, persino il New York Times ha dedicato un suo articolo alla città dalla Conca d’Oro. Ma a prescindere dalla nostra immagine nel mondo ritengo sia un diritto di ogni cittadino e in questo specifico caso di ogni genitore di non temere per la propria vita e quella dei loro figli; nel 2023 è assurdo e drammatico perde la vita per una rissa in discoteca”, così dichiara Domenico Amato, Segretario Generale Territoriale Confintesa Palermo.
“Questi recentissimi fatti di cronaca sono notevolmente preoccupanti e non soltanto per il fatto di cronaca nera in se, ma per l’humus sociale e culturale in cui si sono generati e ahimè si continueranno a generare; il problema infatti sono i giovani d’oggi e a nostro dire il poco investimento che lo stato fa per il sistema scolastico nazionale per tutti gli ordini e gradi di istruzione. Il personale docente spesso è demotivato (remunerazione più bassa d’Europa, eccessiva burocratizzazione dei compiti del docente, eccessivo numero di personale precario), il compito di far rispettare le regole a scuola è divenuto quasi impossibile da parte dei docenti (vedasi i numerosi video che circolano sui social media di docenti aggrediti e sbeffeggiati dagli alunni), un docente deve ben ponderare le sue azioni in classe poiché ormai le denunce da parte delle famiglie sono all’ordine del giorno, certamente non si rimpiange la riforma Gentile, ma neanche l’attuale situazione; si dovrebbe investire molto di più anche sulle attività scolastiche volte a incentivare il rispetto della legge, delle figure istituzionali, dei rapporti civili e dell’empatia (educazione civica, etc.). Bisogna aiutare le famiglie a crescere dei giovani con dei sani principi e valori e per fare ciò si deve necessariamente investire nel sistema scolasti italiano, si deve ritornare a quella sana riverenza nei confronti del Docente”, così dichiarano Dario Dubolino e Giovanni Corrao, Responsabili Regionali Confintesa Lavoratori della Conoscenza Sicilia.
Com. Stam. + foto