Palermo. Cresce l’interesse di società private, italiane ed estere, per gli aeroporti siciliani, soprattutto Catania e Palermo, agevolati anche dal governo regionale.
Il presidente Nello Musumeci, davanti ai cronisti martedì a Palazzo d’Orleans, ha affermato che il governo è “per la privatizzazione degli aeroporti siciliani, con un forte controllo pubblico”, con un’unica gestione siciliana, in modo da fare sistema. E’ stata solo una battuta, ma potrebbe aprire la porta a scenari inimmaginabili. E mentre a Palermo si esclude categoricamente l’ingresso di privati in Gesap, la società che gestisce lo scalo del capoluogo, a Catania in Sac, il corrispondente ente gestorio, la pensano diversamente, avendo già dando l’ok alla procedura di cessione ai privati della quota di maggioranza o, quanto meno, del 30%. Fontanarossa è molto appetibile per i privati, la tratta Catania-Roma è infatti la principale in Italia per numero di passeggeri (circa 2 milioni), con un trend in crescita. E poi chi entra in Sac avrà pure il controllo di Soaco, la società di gestione dell’aeroporto di Comiso. Ma perplessità sul progetto arrivano da alcune sigle sindacali e Leoluca Orlando si è da sempre dichiarato contrario ad ogni ipotesi di privatizzazione per lo scalo palermitano.
Ciro Cardinale