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Agrigento, pm chiede 7 condanne e 4 rinvii a giudizio per bandi “su misura” all’Asp

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La Procura della Repubblica di Agrigento ha formulato sette condanne e quattro rinvii a giudizio nei confronti di ex vertici e funzionari dell’Azienda Sanitaria Provinciale, e alcuni imprenditori. L’accusa riguarda la creazione di bandi “su misura” per alcune ditte a cui veniva consentita l’indebita appropriazione di appalti milionari nell’ambito della sanità. Carlo Cinque, pubblico ministero, ha chiesto: tre anni e quattro mesi per Salvatore Olivieri, 75enne di Catania ed ex direttore generale dell’Asp di Agrigento; tre anni per Giuseppe Sanfilippo e Antonino Tavormina, entrambi funzionari dell’Asp di Agrigento; due anni e quattro mesi per Giuseppe Scozzari; quattro mesi per Domenico La Valle e Vincenzo Ripellino, entrambi funzionari dell’Asp; due anni e otto mesi per Anna Licitra, imprenditrice di Nicosia. Il rinvio a giudizio è stato proposto per Corrado Di Salvo, Giuseppe Mario Peterlini, Spartaco Polimadei e Antonino Maira. Tutti sono accusati di turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, calunnia e abuso di ufficio. Gli appalti indebitamente aggiudicati sono due, entrambi banditi nel 2010: il primo riguardava l’acquisto di arredi per i poliambulatori, il secondo la fornitura di ossigeno per uso terapeutico. Gli importi, rispettivamente, erano di 144.000 euro e 11 milioni di euro.

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