Catania – quartiere Villaggio Sant’Agata. Massima attenzione viene rivolta, da parte del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, alle attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, anche attraverso la sua rete di monitoraggio, istituita dal 2014 su tutto il territorio nazionale e composta da militari formati e specializzati sulla delicata materia.
In tale contesto, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Catania, nella serata, hanno arrestato nel quartiere “Villaggio Sant’Agata”, un 32enne pregiudicato del posto per i reati di maltrattamenti verso familiari e estorsione.
In particolare la Centrale Operativa di Catania, ricevuta la richiesta di aiuto di una signora che era stata appena aggredita dal figlio, ha subito inviato una gazzella dell’Arma, già impiegata in un servizio di prevenzione dei reati in genere, nel quartiere del Villaggio Sant’Agata, presso l’abitazione della donna, una 57 enne del posto.
In quei concitati momenti, la profonda conoscenza del territorio e la consapevolezza che un tempestivo intervento in occasione di questi gravi eventi è fondamentale per salvaguardare l’incolumità delle vittime, ha permesso ai militari del Nucleo Radiomobile di raggiungere in un lampo il posto e, quindi, di evitare il peggio.
Nel frangente l’equipaggio, avuto accesso all’appartamento, si è trovato di fronte alla signora, in forte stato di agitazione, che però si è subito calmata quando ha visto i Carabinieri. Rassicurata quindi dalla loro presenza, la vittima ha iniziato a raccontare di essere stata insultata e minacciata dal figlio, a seguito del suo rifiuto ad un’ennesima richiesta di denaro.
Come se non bastasse, l’appartamento, ispezionato dalla pattuglia, recava ancora i segni della furiosa lite, con sopramobili rotti e disseminati ovunque sul pavimento e impronte di pugni sulle porte delle stanze.
Non trovando il 32 enne in casa, sicuramente scappato per timore dell’imminente arrivo delle Forze dell’Ordine, sono scattate subito le ricerche da parte dei Carabinieri, che in brevissimo tempo sono riusciti a rintracciarlo e a bloccarlo mentre era nascosto all’interno della macchina della madre, parcheggiata poco distante.
Sentendosi ormai al sicuro grazie alla presenza dei militari dell’Arma, la signora ha iniziato a sfogarsi, raccontando la sua triste storia, che durava ormai da tanti anni, durante i quali il figlio le aveva ha sempre chiesto del denaro e, nel caso di un eventuale rifiuto, era subito diventato aggressivo.
In particolare quell’ultimo episodio aveva avuto inizio nel pomeriggio, quando il giovane, rincasato prima del solito, aveva chiesto alla madre dei soldi. La donna in questa circostanza, avrebbe rifiutato di accontentarlo, risposta che aveva fatto infuriare il malvivente, che aveva così iniziato ad offenderla e a intimorirla, fino al punto da costringerla a consegnargli la somma di 10 €.
In parte appagato per il denaro ricevuto, l’uomo si era quindi allontanato da casa per qualche ora, ma era purtroppo ritornato alla carica la sera stessa, quando, nonostante la presenza di una vicina di casa, aveva nuovamente chiesto del denaro.
La mamma, questa volta, per evitare scenate alla presenza dell’estranea, aveva consegnato al figlio ulteriori di 20 €, che stavolta però non gli erano bastati. Il figlio infatti ava iniziato ad insultarla e minacciarla di nuovo dicendole: “scimunita ca si ma dari i soddi picchi ti rumpu tutta a casa…..o mi duni tutti i soddi o t’abbiu fora ra casa…”
In un lampo il giovane, estremamente agitato, era poi passato dalle parole ai fatti, iniziando a rovistare in tutti i soprammobili e suppellettili, per poi scaraventarli sul pavimento. Successivamente, non contento, si era diretto verso l’armadio della madre nell’altra stanza.
Questa furia era durata alcuni minuti, e sarebbe continuata ancora per molto tempo, se la donna, approfittando della momentanea assenza, non avesse preso il telefono per chiamare i Carabinieri. A quel punto il figlio, rendendosi conto che da li a poco sarebbero arrivate le Forze dell’Ordine, aveva deciso di fermarsi e scappare, andandosi a rifugiare, appunto, all’interno dell’auto della madre.
L’aggressore è stato arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare presso il carcere di Catania – Piazza Lanza.