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La ragazza del treno ~ Adattamento su rotaie


Lo spiazzante successo conquistato dal quasi esordio letterario della giornalista inglese Paula Hawkins – milioni di copie vendute nel giro di poche settimane – non poteva non generare un adattamento cinematografico omonimo (con tutte le solite questioni di “tradimento” al traino). Affidato alle sapienti mani di una sceneggiatrice navigata, Erin Cressida Wilson, alla quale è toccato il non facile compito di districarsi fra tre voci narranti (ovviamente muliebri), il film non si risolve necessariamente in una figuraccia.

Spostata l’azione  da Londra a New York, la trama si concentra sul personaggio principale, Rachel (paradossalmente il più svilito e in un certo senso banalizzato dal copione, soprattutto per quel che concerne i dialoghi, e ciò a dispetto di un’intensa Emily Blunt), divisa dal marito Tom (Justin Theroux), risposatosi con l’egoista Anna (Rebecca Ferguson, molto calibrata) e adesso padre di una bimba. La separazione ha acuito i problemi che la donna già aveva con l’alcol, portandogliene altri (lavorativi e relazionali). Convive con la paziente amica Cathy (Laura Prepon, del cui carattere si perdono le tracce) e ogni giorno, meccanicamente, prende il treno che la porta a Manhattan; dal finestrino osserva il suo ex-nido d’amore e quello di una giovane coppia di vicini che non conosce, Scott (Luke Evans) e Megan (Haley Bennett, giusto mix di provocazione e tormento). Quando quest’ultima sparisce e si teme il peggio, i sospetti della polizia, nella persona della detective Riley (Allison Janney, che dimostra con mestiere quanto si possa valorizzare un ruolo di terzo piano), si distribuiscono tra il coniuge, l’analista Kamal (nella trasposizione diventato messicano – da slavo che era – e perciò interpretato dall’ispanoamericano Édgar Ramírez), opportunamente ridimensionato rispetto al romanzo e quindi più credibile come professionista, e la stessa Rachel, che la sera della scomparsa si aggirava ubriaca vicino alla casa della vittima e non ricorda nulla.

La vaga somiglianza fra le tre signore diventa un elemento importante non solo per l’intreccio, ma anche per un significato di secondo livello. È una sottotraccia che il regista Tate Taylor (già distintosi con un’altra storia al femminile, The Help) sa gestire. In effetti – al di là della strana scelta di cambiare la natura e il peso del passeggero/testimone (Darren Goldstein) – le migliorie non sono poche: non si tratta soltanto di sintesi, bensì di esplicitare dei passaggi più foschi nel libro (vedi l’incontro con Martha/Lisa Kudrow che chiarisce la fallacia dei ricordi della protagonista) e di organizzare il plot in maniera scorrevole.

La ragazza del treno (The Girl on the Train, 2016) di Tate Taylor con Emily Blunt, Haley Bennett, Justin Theroux, Rebecca Ferguson, Luke Evans

di Massimo Arciresi

KKKKK
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