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Sicilia tra ritardi, povertà, “ottimismo della volontà”

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Perplessità Cisl per la baldanza del governatore: “Nell’Isola ci sarebbe bisogno di 900 mila posti di lavoro in più e di una svolta nelle politiche su sviluppo, infrastrutture, povertà, riforma dell’amministrazione”. Sabato sindacati siciliani in piazza

“Quello del governatore è l’ottimismo della volontà? È una recita a soggetto? Sinceramente, non comprendiamo il senso della sua baldanza”. Così la Cisl Sicilia alle parole di Crocetta secondo cui l’economia siciliana va a gonfie vele: “+32 mila nuovi posti di lavoro nel 2015 e un incremento del Pil dello 0,4%”. Ancora un mese fa, ricorda Mimmo Milazzo segretario della Cisl Sicilia, un autorevole centro di ricerca qual è la fondazione Curella, ci ha ricordato per voce del suo presidente, Pietro Busetta, che “nella regione il rapporto occupati-abitanti è di uno a quattro, in Emilia e nel centro-nord in generale, di uno a due”. Ancora, che per non versare nelle difficili condizioni in cui si trova secondo la percezione generale, “in Sicilia servirebbero almeno 900 mila posti di lavoro in più”. “Che non mi pare siano alle viste”, aggiunge Milazzo rimarcando che “la verità è che nell’Isola in questi anni sono cresciute disoccupazione e povertà e tante aspettative sono state tradite”. Per dirne una, rimarca, “in Sicilia sono appena 1.182 i siciliani che guadagnano più di 500 mila euro l’anno, sono 250 mila le famiglie in condizioni di povertà assoluta. Un divario senza eguali in tutta Europa”. Da qui le perplessità della Cisl per l’esultanza. E da qui la mobilitazione che sabato mattina porterà Cgil Cisl e Uil in piazza a Palermo. Una manifestazione regionale, precisa il sindacato, per chiedere “una svolta profonda nelle politiche per lo sviluppo, le infrastrutture, la riforma della pubblica amministrazione”.

Com. Stam.

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