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Luoghi simbolo e collezioni inedite L’Università degli Studi di Palermo apre le sue porte per Le vie dei Tesori

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PALERMO. L’Università degli Studi di Palermo apre le porte dei suoi patrimoni più preziosi per Le Vie dei Tesori. Lo fa a partire da oggi, venerdì 25, e fino a domenica 27 ottobre, accogliendo i visitatori nei luoghi più significativi e mettendo in mostra collezioni scientifiche normalmente note soltanto agli studiosi.

«Il legame che unisce Unipa con Le vie dei Tesori – sottolinea Massimo Midiri, rettore dell’Università degli Studi di Palermo – è nel nome del trasferimento della conoscenza, della partecipazione dei saperi e della condivisione della bellezza. Lo Steri, oggi sede del Rettorato, ne è il simbolo. Negli anni ha cambiato forma ma è rimasto luogo di connessioni, relazioni e collegamenti con la città, espressione della “Terza missione” del nostro Ateneo. Siamo orgogliosi, quindi, che faccia parte del programma di visite, così come siamo felici di condividere gli altri luoghi preziosi che compongono il nostro sistema museale e alcune esposizioni scientifiche inedite».

Oggi, ultima possibilità per salire sulla Specola di Palazzo Reale per ammirare non solo la vista ma, anche la collezione di strumenti usati dagli astronomi negli ultimi due secoli. Tra le curiosità esposte ci sono anche i telescopi che il principe Giulio Tomasi di Lampedusa usava per scrutare le stelle dalla sua villa ai Colli.

Ultima occasione domani anche per il museo scientifico intitolato a Margherita Hack, all’istituto Almeyda, che raccoglie oltre 400 diversi strumenti; per la Gipsoteca dove è possibile osservare il modellino della Mole Antonelliana e per la collezione Basile al Dipartimento di Architettura che racchiude 24 gigantesche tavole ottocentesche utilizzate da Giovan Battista Filippo Basile per le sue lezioni di architettura.

Domani e domenica, per la prima volta, sarà possibile visionare due inedite collezioni universitarie: quella di Fisiologia umana (la scienza che studia le funzioni degli organismi viventi); e la collezione degli anni Trenta degli strumenti di Psicotecnica, usati per gli esperimenti psicodiagnostici nella Clinica di malattie nervose.

Aperti, sia questo che il prossimo e ultimo fine settimana, il prezioso Museo di Zoologia Doderlein (le sue collezioni raccontano un tempo lontano in cui gli storioni nuotavano liberi in un Oreto incontaminato); il polmone verde della Fossa della Garofala, ultimo lembo della Conca d’Oro sopravvissuta al cemento e lo Steri.

Sono quattro gli itinerari da scegliere a Palazzo Chiaromonte per scoprire il soffitto dipinto della sala dei Baroni, le carceri dell’Inquisizione spagnola; il Munipa allestito dal Simua (Il Sistema museale di Ateneo) vero Bignami di ciò che esiste di più interessante nelle collezioni scientifiche dell’Università e, infine, la Vucciria di Guttuso che compie il suo primo mezzo secolo, e si scopre nella suggestiva sala immersiva inaugurata un anno fa.

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