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BANDA ULTRALARGA – IL 5 G È PERICOLOSO?

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Eboli. Ritorna al centro del dibattito il potenziale inquinamento elettromagnetico della banda ultralarga. Difatti su tale scottante tema afferma Erasmo Venosi: “Lesa l’autonomia dei Comuni nella funzione, di pianificazione del territorio. Emendamento al decreto coesione convertito in legge, estromette i comuni da qualsiasi attività nelle zone classificate bianche ai fini della installazione della banda ultralarga”.

“Una facilitazione – continua l’uomo politico ebolitano – per l’installazione 5 G; una tecnologia basata su piccole celle di territorio (sarebbero le unità fondamentali della rete), in cui sono collocate antenne direzionabili di nuova generazione, che ricevono e trasmettono segnali usando onde elettromagnetiche a elevata frequenza.”

L’ISDE (Associazione i medici per l’ambiente) ha invitato tutti i sindaci a sollecitare l’intervento dei presidenti di Regione per impugnare davanti alla Consulta questa limitazione di autonomia. Il coordinatore del MoVimento 5 Stelle aggiunge: “Nel seguito riportiamo la lettera inviata al Sindaco di Eboli per un intervento su questo aspetto che tocca funzioni fondamentali del Comune e nessuna valutazione sanitaria su questa tecnologia diversa da tutte le altre (2G, 3G, 4G).”

IL TESTO DELLA LETTERA

“ Preg.mo Sindaco Avv. Mario Conte
Sede comunale
Oggetto : liberalizzazione selvaggia
Tecnologia 5 G .
La Legge 4 luglio 2024 n. 95, di conversione del Decreto Coesione, contiene una disposizione (art. 4, comma 7-bis), che vanifica le competenze dei comuni, nelle c.d. aree bianche, in materia di pianificazione territoriale degli impianti radioelettrici: le nuove infrastrutture in tecnologia 5G possono essere installate…”anche in deroga ai regolamenti comunali di cui all’art. 8, comma 6 L. 36/2001”.
Si tratta, come può facilmente immaginare, di una pericolosa sottrazione di prerogative attribuite dalla Costituzione a Regioni ed enti locali in materia di pianificazione territoriale, che rischia di mortificare ulteriormente il ruolo e le competenze dei comuni, in tema di localizzazione degli impianti di telefonia mobile.
Per questo, vari soggetti stanno lanciando appelli ai Sindaci di tutta Italia, per indurli a sollecitare l’intervento della propria Regione, affinché si valuti la possibilità di impugnare presso la Corte Costituzionale la norma in oggetto.
Le allego il modello elaborato dai medici dell’ambiente.
Se Lei poi volesse esercitare un primario ruolo rispetto alla prevenzione e tutela del bene salute , ricordo anche se per Lei è pleonastico, questa disposizione di legge statale è direttamente lesiva dell’autonomia comunale.
Come noto, ai sensi dell’art.127 della Costituzione (di disciplina dei ricorsi in via principale innanzi alla Corte Costituzionale) non sussiste la possibilità per gli enti locali di far valere direttamente di fronte alla Corte la lesione della propria sfera di autonomia nei confronti della legislazione statale , nonostante l’ ?equiordinazione” dei Comuni, delle Province agli altri soggetti istituzionali (Stato e Regioni) costitutivi della Repubblica, stabilita dal nuovo art. 114 Cost.
Come a Lei noto l’ente locale deve previamente adire il giudice amministrativo ed, in quella sede chiedere al giudice di sollevare la questione di legittimità costituzionale in modo da aprire un giudizio innanzi alla Corte Costituzionale avverso la legge contestata. Recentemente la Consulta con sentenza n. 33 del 2019 si è espressa sulla lesione di autonomia di un Comune
Cordiali saluti
IL Responsabile Territoriale del Movimento 5 Stelle
Erasmo Venosi


Testo e foto di Marco Naponiello

Video https://youtu.be/pXz8gBggDOo?si=ErYeLbkuH6eWWIqN

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