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Cristiana Dell’Anna, da Gomorra all’America a Giffoni stella italiana che ha sbancato i botteghini americani con la produzione internazionale “Cabrini”

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“Ma fare l’attrice significa essere sempre disoccupati, o quasi” – Ha studiato recitazione a Londra, ha all’attivo film con alcuni dei registi italiani più apprezzati del cinema contemporaneo ed ha appena girato un film negli Stati Uniti. 

Cristiana Dell’Anna porta con sé un carico di novità. L’ultima è l’esperienza oltreoceano, con le riprese del film Cabrini, regia di Alejandro Monteverde, non ancora uscito in Italia.

Nel cast John Lithgow (vincitore di 6 Emmy Awards, 2 Golden Globe e insignito della Stella sulla Walk of Fame), Giancarlo Giannini, David Morse e Virginia Bocelli, protagonista insieme al padre della colonna sonora del film, con il brano portante ‘Dare To Be’ (Capital/Universal Music).. La pellicola, che in America ha sbancato i botteghini con oltre 20 milioni di dollari incassati, descrive in dettaglio la vita della famosa missionaria cattolica romana e futura santa Francesca Cabrini e il suo lavoro negli Stati Uniti. “Forse il mio lavoro più complesso, una lunghissima preparazione negli Stati Uniti, un successo che non avrei potuto immaginare”, ha detto l’attrice “Un ruolo complesso, diverso da tutti quelli che avevo già interpretato. Francesca Cabrini è un personaggio di grande spessore umano, aveva capito il senso di comunità, la usava come difesa e come attacco. Irriverente, non accettava un no come risposta, lottava per la dignità delle persone e le comprendeva grazie alla sua straordinaria empatia”.

Ai ragazzi di Giffoni racconta che, nonostante le numerose esperienze alle spalle, “Questo è un lavoro che richiede costanza e preparazione, non è un lavoro che vi viene dato ma che dovete conquistare. Non esiste un percorso uguale per tutti. Non ho mai pensato che qualcuno mi dovesse dare opportunità, me le sono andate a cercare sempre. Salire piano piano è più bello, quando ti guardi indietro è molto soddisfacente”.

Il suo è infatti un racconto di forza, quella che ha trovato nonostante non sia stata sostenuta dalla sua famiglia. Anni di duro lavoro, in cui l’accademia a Londra è stata possibile solo lavorando in un pub e stringendo i denti. “Dove non ho sentito la forza del sostegno della mia famiglia ci sono stata io, credendo in me stessa. Fare l’attrice significa essere sempre disoccupati, o quasi. È stancante, è difficile, ma non riuscirei a fare altro. Per me recitare è espandere le mie esperienze e la mia vita. Ma l’idea del successo va ridimensionata, deve essere collegata a qualcosa di più profondo, come fare ciò che si ama, non necessariamente arrivare all’apice”.

I nomi dei personaggi che ha interpretato, da Gomorra a Qui rido io, si rincorrono tra le domande dei giurati. “E’ il mio cruccio cercare di non essere mai uguale. Credo sia importante vivere, arricchirsi come persona, restare aperti ed empatici. Se accogli gli altri e le esperienze, se sai osservare bene, allora raccogli più materiale da utilizzare. I mezzi oggi ci sono: bisogna imparare, viaggiare, essere esseri umani ricchi”.

E infine sui social, con l’illusione della distanza che ne segue, ha detto “Non comprendo il mondo di Tik Tok, ma col tempo ho apprezzato il fatto che crea spazio per talenti. Uno spazio esponenziale che, se sei bravo, ne crea altro per gli altri”.

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