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Emergenza idrica – aggiornamento

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Su richiesta del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, per tramite dei propri consiglieri di maggioranza, martedì 16 luglio alle ore 10:00 a Palazzo Cavarretta, si terrà un Consiglio comunale straordinario dedicato all’emergenza idrica.

Ieri, in sede di assemblea ANCI Regionale, lo stesso Tranchida ha esortato i sindaci presenti ad alzare la testa nei confronti del Governo Regionale e Nazionale per la riattivazione urgente dei dissalatori di proprietà regionale presenti in Sicilia (tra i quali quello di Trapani in zona Asi abbandonato da 18 anni) e valutare la possibilità di installarne ulteriori e di mobili. Atteso infatti che, secondo quanto dicono gli esperti, la Sicilia è condannata ad una parziale desertificazione (circa il 30% entro il 2030), bisogna evitare che dopo i bacini superficiali vadano in default anche le sorgenti ed i pozzi (tra i quali quelli trapanesi a Bresciana). Pertanto, occorre accelerare le procedure per riattivare urgentemente il dissalatore abbandonato da 18 anni in zona ASI.

Stamani, invece, su convocazione da parte del Presidente della Regione e della Protezione Civile Regionale, si è svolta un’ulteriore riunione a Palermo per fare il punto sull’avanzamento delle procedure attualmente in atto per potenziare in fase emergenziale e implementare le portate ordinarie dei pozzi. È stato dato atto al Comune di Trapani di aver già affidato i lavori a tempo di record, diversamente da altre realtà comunali ancora alla presa con criticità burocratiche. Il Presidente della Regione Renato Schifani rispondendo al Sindaco Tranchida ha assunto l’impegno di riattivare entro il 2025 il dissalatore attualmente in disuso, imprescindibile per superare l’attuale crisi. Inoltre, il Sindaco Tranchida ha invitato il Governatore Schifani e la Protezione Civile ad affrontare con tempestività anche un altro tema, proponendo un investimento straordinario di 5 milioni sull’impianto di depurazione di Trapani ed ha rassegnato che è possibile raddoppiare la potenzialità di Castelvetrano favorendo l’approntamento di acque reflue per usi irrigui per buona parte dell’intera provincia di Trapani. Naturalmente, è stato parimenti ribadito che in assenza del gestore di ATI idrico in provincia di Trapani così come in quella di Messina, non è possibile ottenere finanziamenti per efficientare le reti. Pertanto, trattandosi di mera volontà politica, la Regione è stata invitata a concertarsi col Governo Nazionale onde poter andare in deroga, affidando le risorse per intervenire sulle reti idriche anche per la provincia di Trapani (il solo comune di Trapani ha progetti esecutivi per oltre 50milioni di Euro) e di Messina.

Com. Stam. + foto

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