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La casta che ti aspetti ancora

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Solo alla Camera stipendi e privilegi intoccabili oggi ammontano a 280 milioni di euro

La casta che ti aspetti ancora

Nel 2014 il ristorante di Montecitorio ci è costato 1,5 di euro. Pagheremo l’ufficio di Bertinotti fino al 2028

 

In tempo di “vacche magre”, anche la politica ha saputo ridimensionarsi tagliando i suoi costi? Risparmiando? E “onorevole” elargire i vitalizi per i condannati per mafia o per reati gravi? Personalità fuori dalla politica come Fausto Bertinotti costano ancora ai cittadini? Mentre in Italia c’è chi non prevede un futuro fatto da conti rosei a doppi zeri, addirittura c’è chi in Senato presenta un odg per estendere il vitalizio

“Hanno paura di togliere la pensione a qualcuno dei loro, che è condannato e che potrebbe dire la verità su quello che ha visto nei loro partiti”. E’ questa la dichiarazione di Luigi Di Maio battuta dalle agenzie ieri mattina. Un’affermazione di un certo “peso” visto che parliamo del vice presidente della Camera dei deputati. Il tema dei vitalizi in generale e quello sull’abolizione dei vitalizi ai condannati in particolare, resta uno degli argomenti più “caldi” agli occhi dei cittadini. C’è l’impressione che sull’abolizione dei vitalizi ai condannati per mafia e reati gravi, si stia temporeggiando col solito ping-pong di riunioni tra i presidenti di Camera e Senato ed i deputati questori. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare con le resistenze di alcuni gruppi, di qualche questore e di certi  componenti degli Uffici di presidenza dei due rami parlamentari, che sbattono qualche porta. Sulla carta sembrano tutti d’accordo. Ma poi nulla. E dopo bisogna fare i conti anche con due ex membri della Corte Costituzionale  come Mirabelli e Cassese. Interpellati giuridicamente sulla reale possibilità dei tagli, sui “vitalizi vergogna” continuano a scrivere pareri affatto negativi. Intanto, già nel 2014, il Senato bocciò un odg per il limite di indennità agli eletti e per lo stop dei vitalizi agli arrestati. Mentre Ncd, sull’odg relativo al bilancio di Palazzo Madama, si limitava a presentare niente di meno che “l’estensione del vitalizio” anche in caso di scioglimento anticipato della legislatura. La proposta era partita da Giuseppe Esposito della Commissione “Istruzione pubblica”, insieme ad altri colleghi. Oggi i vitalizi ci costano 92 milioni di euro e solo alla Camera stipendi e privilegi intoccabili oggi ammontano a 280 milioni di euro l’anno. Ultimamente il deputato Fraccaro, in parte riuscendoci,  ha portato avanti una “battaglia” antisprechi sull’affitto degli immobili che costano ai cittadini 30 milioni di euro l’anno. Peccato abbia messo dentro anche l’eliminazione della mensa dei semplici dipendenti di Montecitorio che – tra l’altro – usavano una tessera a scalare. Egli però potrà continuare a godere della buvette. Nel 2014 si stima una spesa di un milione e mezzo per il ristorante, dove possono accedere tutti parlamentari e – grazie ad una deroga- anche i componenti dello staff di Laura Boldrini. In periodo di “vacche magre” è inconcepibile spendere 4 milioni di euro l’anno per l’acquisto di software (si potrebbero  utilizzare gli open source), 10 milioni di euro per la stampa  degli atti parlamentari (perché non ci si informatizza almeno in parte?), 7 milioni di euro per la pulizia ordinaria, 3 milioni di euro per la manutenzione degli hardware. Per non dimenticare i costi relativi agli uffici degli ex presidenti della Camera.  Casini, ma anche ex politici come Bertinotti e Fini, per ben 20anni vi avranno diritto d’uso, con la possibilità di poter assumere qualcuno. Ovviamente non a spese loro.

KKKKK
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