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Federico Cesari “in analisi dopo ‘Tutto chiede Salvezza’”

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L’attore al Giffoni Film Festival in attesa di Skam 6, Tutto chiede Salvezza 2 e due film diretti da Bisio e Faenza

“Ho iniziato un percorso di psicoanalisi dopo “Tutto chiede salvezza”. Quello di Michele è stato un ruolo che mi ha segnato profondamente, è stato uno spartiacque. C’è un prima e un dopo”, Federico Cesari, ospite del Giffoni Film Festival racconta così una delle esperienze più forti della sua carriera di attore, quella di Daniele, un ragazzo problematico e sensibile, che in seguito ad un episodio psicotico viene ricoverato per sette giorni in regime di TSO nel reparto psichiatrico di un ospedale romano. “Mi sono preparato moltissimo per quel ruolo, con un lavoro su me stesso e sulla mia emotività, completamente diverso dal lavoro che in genere viene fatto sull’atteggiamento”. “Spero che la serie abbia fatto comprendere a tutti che la malattia mentale è qualcosa che può essere trattata e curata”.

Protagonista di un’altra amatissima serie, Skam, Cesari ha raccontato a Giffoni l’importanza di quella esperienza che gli ha cambiato la vita” Skam mi ha dato una consapevolezza totale di cosa è un personaggio, è stato uno studio a 360°”. Laureato in medicina, l’occasione è arrivata proprio mentre aveva intrapreso l’Università “Recitavo fin da bambino, ma al liceo mi sono fermato, troppi impegni. Ho deciso di riprendere quando ho iniziato l’Università, di darmi un’altra occasione come attore. Ho cambiato agenzia, ho fatto dei provini e così è arrivato anche Skam”. Prima di ottenere la parte di Martino nella serie targata Netflix, però, il giro è stato largo “Al primo provino mi ero preparato per il ruolo di Giovanni, avevo visto e studiato quel personaggio in tutta la serie Norvegese. Nel corso dei mesi mi hanno provinato per tutti i ruoli, sembrava fatta per Chicco Rodi, poi si sono tutti convinti per Martino”. E poi rivela “In Skam 6 Martino ci sarà e sarà deluso dal risultato politico”.

Due film in uscita, uno diretto da Roberto Faenza sulla vita di Alda Merini, “La poetessa dei Navigli”, in cui interpreta Arnoldo Mondadori (“E’ stato straordinario conoscerla in maniera così profonda, anche se in forma indiretta”) e quello firmato da Claudio Bisio, “L’ultima volta che siamo stati bambini”, presentato proprio a Giffoni, sul quale Cesari racconta “E’ stata una prima volta per tutti. Per Bisio che era al suo debutto dietro la macchina da presa e per me in un ruolo tragi-comico. La comicità non è semplice, lui mi ha guidato tantissimo”. “E’ stato difficilissimo entrare nel personaggio di Vittorio. Il Fascismo rappresenta quanto di più lontano possa essere dalla mia concezione di vita e di valori. Ma alla fine si scopre che è un ragazzo che è cresciuto e ha vissuto tutta la sua vita solo quel contesto, non conoscendo altro. Così, quando crolla la sua maschera, viene fuori la sua persona”.

Tra i progetti futuri anche la seconda stagione di “Tutto chiede Salvezza” “Non posso ancora svelare  molto ma posso dire che il racconto continua in linea diretta. Daniele avrà vesti simili ma diverse responsabilità a cui adempiere”.

Alla domanda sullo sciopero degli attori, infine, lui risponde “Mi interessa ma ora sono concentrato soprattutto sul presidio del Centro Sperimentale, alla luce del decreto Giubileo. Ho incontrato i ragazzi ed è una situazione delicata, che deve interessare tutto il mondo del cinema. Anzi, la questione si deve estendere a tutto il mondo della cultura, che deve mobilitarsi interamente, perché è un contesto in cui la politica è entrata nel mondo dell’arte e della cultura”.

Com. Stam. + foto

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