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Comitato Prendocasa in soccorso contro la macelleria sociale. Tra loro una donna sola con un figlio a carico senza lavoro.

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Questa mattina erano presenti l’ufficiale giudiziario, avvocati, carabinieri, digos. Mentre a difesa per lo sfratto c’era l’associazione ” Prendocasa ” (associazione contro gli sfratti) che assisterà la signora Tarantino Concetta nello sfratto dalla sua abitazione. Si avete letto bene, dalla sua abitazione.  La vicenda, singolare, ha origine nel 1982. Tarantino Concetta e il marito acquistano un appartamento in cooperativa e pagano l’intero mutuo. Nel 2002 Tarantino si separa dal marito e con il figlio di 13 anni va a vivere dai suoi familiari in Francia. Dopo circa un anno torna in Italia e scopre che l’ex marito ha venduto la sua quota di socio, a sua insaputa e contro la sua volontà, apponendo delle firme che ha disconosciuto. Inizia una battaglia legale che dura da dodici anni che l’ha vista soccombere nel giudizio civile per un cavillo giuridico e per un diritto negato, ed inoltre deve risarcire la controparte di quarantaseimila euro per il periodo trascorso nella sua abitazione, a titolo di canone di locazione. Dice Tarantino “Oggi, mio figlio ed io abbiamo paura e siamo anche disoccupati e non sappiamo dove andare. Ne io ne il mio ex marito abbiamo percepito nemmeno un euro dalla vendita della casa, (e non hanno alcuna intenzione di darceli) che doveva aggirarsi attorno ai 103 mila euro, e quando li incontro per caso nell’androne del palazzo, il marito della contro parte che abitano al piano sopra al nostro, alla domanda: MA VI VOLETE FREGARE LA CASA GRATIS?! risponde con un sorriso ironico: SI E ALLORA?! . Questa la storia di Tarantino Concetta, conosciuta come Katia, che si trova ad affrontare da sola un’altra caso di mala giustizia e di prepotenza sociale senza alcun supporto ed aiuto da parte dei servizi sociali.

AMD

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