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Quando all’assessore della giunta No Ponte non dispiaceva il Ponte

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Ponte Sì o Ponte No, il progetto a Capo Peloro prima o poi lo farò. Ha destato più di un malumore la decisione dell’amministrazione comunale d’inserire tra i 12 principali interventi del Masterplan della Città Metropolitana di Messina per il biennio 2016-2017 il Piano di riqualificazione del Pilone di Capo Peloro , redatto dallo studio di progettazione dell’odierno assessore all’urbanistica, alla protezione civile e ai lavori pubblici, l’ingegnere Sergio De Cola, con la collaborazione della Buffi Associes e dell’architetto Pier Paolo Balbo di Vinadio. C’è chi ha espresso dubbi sull’opportunità politica del provvedimento e chi ha persino paventato conflitti d’interesse per la duplice funzione dell’assessore-coprogettista, mentre più di un ambientalista ha denunciato l’insostenibilità ecologica e paesaggistica di un progetto che impatta una delle aree “protette” più fragili del messinese, la Riserva naturale orientata della Laguna di Capo Peloro, compresa tra i due laghi di Ganzirri e Punta Faro.

Oggi si scopre che quel discutibile piano di “riqualificazione” a firma De Cola & C., era stato inserito pure dalle società chiamate a progettare e realizzare il famigerato Ponte sullo Stretto tra le maggiori opere “compensative” a favore del Comune di Messina. Scongiurato (sino ad oggi) l’ecomostro tra Scilla e Cariddi, l’amministrazione guidata dal superattivista No Ponte Renato Accorinti si è intestata il Piano del Pilone di Capo Peloro che le precedenti giunte di destra, centro-destra e centro-sinistra avevano sostenuto, sponsorizzato e finanche proposto alla Società Stretto di Messina, Impregilo e socie in cambio della propria collaborazione alla realizzazione del Ponte.

La relazione descrittiva sulla fattibilità delle opere compensative a Capo Peloro è consultabile negli innumerevoli faldoni del Progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina a cura del pool d’imprese Eurolink S.C.p.A. (Impregilo mandataria, Società Italiane per Condotte d’Acqua, C.M.C. di Ravenna, Sacyr, IshikawaJima-Harima Heavy Industries e A.C.I. S.C.P.A. – Consorzio Stabile, mandatarie). Datata 20 giugno 2011, l’ emissione finale è stata redatta e verificata da tale Cancellieri e “approvata” dall’ingegnere Pagani di Milano, “progettista” per conto di Eurolink. Piano particolareggiato di Capo Peloro è la denominazione dell’intervento programmato con le opere di compensazione ambientale e paesaggistica sul versante siciliano . “Il P. P. E. prevede la realizzazione di un parco pubblico attrezzato con il recupero in termini di archeologia industriale del sistema Pilone-Torri di Contrappesatura del dismesso elettrodotto aereo dello Stretto, con interventi a carattere pubblico e privato”, riporta la relazione dei progettisti del Ponte. “Le opere compensative che si intendono realizzare sono le opere pubbliche in elenco: nuova viabilità di collegamento tra la strada comunale Granatari e la via Marina di Fuori; sistema dei parcheggi pubblici a raso; servizi ingresso al parco; sistemazioni a verde del parco tematico (mq 49.500); restauro e riuso delle ex Torri Morandi di contrappesatura dell’elettrodotto aereo dello Stretto; tre edifici di nuova edificazioni destinati a musei-laboratori ; servizi di quartiere (polizia, servizi sociali); impianti a rete a servizio delle aree interessate; riconfigurazione della base dell’ex Pilone ENEL per servizi per il tempo libero legati alla fruizione del mare; acquario sommerso gorgo di Cariddi – visite a piccoli gruppi (max 20 persone) – raggiungibile dalla spiaggia con un piccolo battello di servizio ”. Che si tratti senza alcun dubbio proprio del progetto a firma dello Studio dell’assessore Sergio de Cola, vincitore nel 2000 del Concorso europeo di idee per la riqualificazione ambientale e funzionale dell’area di Capo Peloro indetto dal Comune di Messina, è provato dalla descrizione di altre “ caratteristiche tecniche” dell’intervento cantierabile e finanziabile – secondo il general contractor – con i soldi del Ponte. “ Gli interventi pubblici previsti con le opere compensative prevedono pure il museo dell’attraversamento dello Stretto; s ervizi ingresso/autobus (a ccessi perimetrali dalla via Marina di Fuori ed in prossimità del Faro); aree esterne pavimentate, percorsi interni, verde tecnico; viale-piazza e tensostruttura ( spazio collettivo pubblico, di successiva realizzazione, essendo condizionato dalla costruzione del complesso albergo/centro congressi); musei laboratori (edifici di nuova realizzazione): sezione umanistica con spazi espositivi interni ed esterni; laboratori di restauro; archivio e depositi, spazi didattici, commerciali ecc.; sezione scientifica e/o acquario con percorsi didattico naturalistici, visione diretta in vasche di esemplari di specie marine mediterranee, esposizione di modelli in scala, archivio e depositi, spazi commerciali o, in alternativa, realizzazione dell’Acquario dello Stretto; s ezione etnoantropologica per l’esposizione delle diverse tipologie di barche tradizionalmente usate per la pesca e delle attrezzature; sale per proiezione di filmati, mostre fotografiche tematiche, ecc; laboratori/officine, depositi, spazi commerciali e di ristoro/degustazione”. Nel paragrafo relativo alle attività complementari ed integrative di interesse pubblico , il documento Eurolink prevede inoltre la riconfigurazione del basamento del Pilone per la “ diretta fruizione del mare (balneazione, scuola di vela, surf, canoa, sub e relativi sevizi e depositi, bar-ristoro, allestimenti temporanei diversi, mostre, esposizioni”; mentre per le funzioni e le attività del sistema costiero di realizzazione privata , si prefigura il “ riuso del Forte degli Inglesi , in atto in gestione alla Fondazione Horcynus Orca, sede di rappresentanza del parco, centro informazione, divulgazione multimediale su tematiche scientifiche e letterarie, ecc.”. Continua in:http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/2016/01/quando-allassessore-della-giunta-no.html

di  Antonio Mazzeo

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