Ambiente

Goletta Verde promuove una giusta transizione energetica con l’eolico offshore al largo della Sardegna

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La Sardegna è la regione più opzionata per le proposte di progetto e al contempo quella con le più forti opposizioni. Legambiente: “Servono politiche e regole chiare e trasparenti per accelerare la realizzazione degli impianti nell’isola, che siano in grado di mettere al centro territori e cittadini accompagnandoli verso la giusta transizione al 2040” 

Oggi pomeriggio alle ore 17.30 alla spiaggia del Poetto Marina Piccola il flash mob dell’associazione.  Domani e lunedì 18 luglio gli ultimi appuntamenti di Goletta Verde a Cagliari 

L’urgenza della transizione energetica rende necessari anche gli impianti eolici a mare. Sono ben 13 i progetti presentati per la Sardegna, che richiedono, però, coordinamento e gestione da parte di Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) e Regione affinché diventino una vera opportunità per il territorio, anche grazie alla partecipazione attiva dei cittadini. Per questo Legambiente, in occasione dell’arrivo in Sardegna di Goletta Verde,invitaRegione e Ministero a seguire e indirizzare le proposte presentate, adottare regole chiare e trasparenti per accelerare la realizzazione degli impianti, avviare un tavolo di confronto per risolvere le criticitàche potrebbero emergere e gestire le opposizioni locali con adeguati processi partecipativi territoriali. Richieste che l’associazione ambientalista ha presentato e rilanciato oggi in occasione dell’incontro pubblico Vento al futuro. L’eolico offshore per la riconversione energetica del Paese” organizzato a Cagliari per confrontarsi sul tema con esperti, amministratori locali, realtà associative e territorialiA seguire, nel pomeriggio, alle ore 17:30 presso la spiaggia del Poetto Marina Piccola il Flash Mob “Photo opportunity: Legambiente porterà in spiaggia una cartolina dal futuro” in cuiattivisti e attiviste di Goletta Verde inviteranno bagnanti, cittadini e cittadine a vedere con i propri occhi il panorama del prossimo impianto eolico offshore al largo della costa, con il motto “Il panorama non cambia, il futuro sì”. 

All’incontro di oggi, organizzato da Goletta Verde, che ha come partner principali ANEV, CONOU, Novamont e Renexiapartner AIPEmedia partner La Nuova Ecologia, hanno partecipato Annalisa Colombu, presidente di Legambiente Sardegna, Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, Katiuscia Eroe, responsabile nazionale energia di Legambiente, Marta Battaglia, direttrice di Legambiente Sardegna e Vincenzo Tiana, responsabile energia di Legambiente Sardegna.

Focus Eolico offshore in Sardegna: L’interesse che le imprese stanno mostrando verso la Sardegna dimostra come l’energia del vento, a terra e in mare, possa giocare un ruolo di fondamentale importanza nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e al 2040. Secondo alcune ricerche, la regione ha un potenziale di almeno 9,8 GW di potenza, e questo solo considerando il 25% delle aree marine adatte all’eolico offshore e situate ad almeno 20 chilometri dalla costa. Un potenziale sfruttabile con un piano decennale finalizzato alla realizzazione di circa 700 turbine da 14 MW (70 l’anno), in grado di produrre circa 30 TWh di elettricità ogni anno, pari a tre volte il fabbisogno della Sardegna e a circa il 10% di quello del nostro Paese. Le ricadute economiche per la Sardegna, grazie all’export di energia verso la penisola italiana o verso la Francia, si quantificherebbero in circa 1,8 miliardi di euro l’anno, circa il 5% del Pil sardo. Al vantaggio economico si aggiungerebbero poi 10mila nuovi posti di lavoro nell’isola, per la logistica e il posizionamento in mare delle turbine, e 5mila nuovi occupati per gli interventi di manutenzione. Così la Sardegna diventerebbe energeticamente indipendente e protagonista di un nuovo sviluppo economico e occupazionale libero dai combustibili fossili.  

“Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi è fondamentale realizzare anche gli impianti eolici, a terra e a mare, ma sono necessarie semplificazioni per accelerare la loro autorizzazione e realizzazione – dichiara Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente – e regole in grado di mettere al centro i territori, attivando processi di partecipazione locale. Grazie al coinvolgimento dei territori sarà più semplice risolvere le criticità progettuali e indirizzare le scelte delle aziende, spingendole ad una scelta innovativa sullecompensazioni locali che devono portare benefici diretti con la realizzazione delle comunità energetiche rinnovabili, che permettono di condividere elettricità verde e proventi economici con gli enti locali, le famiglie, le imprese e le associazioni di volontariato”.   

Eolico offshore, un’opportunità da cogliere nell’interesse del territorio. La mancanza di regole trasparenti in grado di governare il processo di transizione sta rendendo la Sardegna la regione più opzionata per i progetti e al contempo quella con le maggiori opposizioni che lamentano l’impatto paesaggistico. Terna ritiene realizzabili 17 progetti a livello nazionale (sui 31 presentati) per un totale di 20 GW. Se fossero realizzati i 13 avanzati per la Sardegna, questi corrisponderebbero in termini numerici all’80% del totale eolico necessario per il raggiungimento degli obiettivi nazionali climatici al 2030. Alcuni dei progetti presentati nella regione però si sovrappongono nelle stesse aree e realizzarli tutti risulta quindi inattuabile in mancanza di un’azione di coordinamento e di scelte chiare che garantiscano l’integrazione con l’ambiente e il paesaggio.  

Proprio per questo, Legambiente è tornata a ribadire che Regione e MiTE devono impegnarsi di più ed essere presenti per indirizzare e governare al meglio la gestione di tutte le proposte di impianto offshore pervenute. Un impianto posto a 12 chilometri dalla costa viene percepito all’occhio umano con una grandezza di 1,5 centimetri, che si riduce a 0,64 cm per impianti posti a 28 chilometri e a 0,41 se posti a 43 km. Nell’incertezza, tra sindrome Nimby (non nel mio giardino) e Nimto (non nel mio mandato elettorale), fake news e campagne giornalistiche sfavorevoli, cresce il malcontento pubblico a ogni progetto presentato. È necessario pertanto avviare un tavolo di confronto per garantire che la transizione vada a vantaggio anche dei cittadini sardi e per risolvere criticità che potrebbero presentarsi, come quella relativa all’economia delle tonnare, e affrontare in maniera collegiale le preoccupazioni degli amministratori locali relative ad esempio a presunte ricadute sull’attrattività turistica dei territori. 

“La Sardegna è la regione del vento e dobbiamo essere orgogliosi di affermare che questa risorsa può rendere la nostra regione protagonista del processo globale di ripensamento dei modelli di produzione energetica – insiste Annalisa Colombu, presidente Legambiente Sardegna – Secondo le rilevazioni dell’ESA e dell’ENEA, le acque superficiali del Mediterraneo hanno registrato nei mesi scorsi temperature sopra la media, con dirette conseguenze sugli equilibri ecologici proprio di quel mare che rappresenta un pilastro dell’economia sarda. Non c’è alternativa alla decarbonizzazione e all’incremento di energia da fonti rinnovabili e non ci sono buone ragioni per scegliere di non governare questo processo”.  

Servono politiche e regole in grado di accompagnare l’isola, le imprese e la cittadinanza verso la giusta transizione al 2040, l’innovazione e lo sviluppo locale. In Sardegna in particolare sarà necessario realizzare ameno 10.000 MW di nuova potenza da fonti rinnovabili entro il 2030 tra eolico, a terra e offshore, solare fotovoltaico sui tetti e agrivoltaico nelle aziende agricole, che rappresenterebbe una svolta per il settore dell’agricoltura per integrare la produzione del cibo con quella di elettricità dal sole, senza dimenticare il contributo di idroelettrico, geotermia e bioenergie. È un’opportunità che la Sardegna deve cogliere, per giocare un ruolo da capofila in Italia e in tutta l’area mediterranea nonché per dare nuove occasioni di innovazione, sviluppo e posti di lavoro. Sostenere l’eolico offshore non significa solo scegliere di puntare sulle rinnovabili, ma vuol dire anche offrire nuove opportunità di crescita per il Paese. Anev, Associazione nazionale di energia del vento, stima che solo con 2 GW di eolico a terra, in Sardegna si potrebbero creare oltre 6.765 posti di lavoro: 3241 nel settore servizio e sviluppo, 1234 nell’industria e 2290 per la gestione e manutenzione degli impianti.  

Goletta Verde e la campagna sull’eolico offshore – Abordo di Goletta Verde, la storica campagna estiva dell’associazione ambientalista in difesa del mare e delle coste italiane, quest’anno viaggerà anche la campagna “Il panorama non cambia. Il futuro sì” per smontare le fake news sull’eolico offshore, coinvolgere e sensibilizzare le comunità coinvolte dai nuovi progetti, promuovere l’uscita dalle fonti fossili per fermare la crisi climatica, stimolare le imprese a presentare progetti sempre migliori e integrati nel paesaggio. #FuturoEolico 

Gli appuntamenti di Goletta Verde a Cagliari. Oggi pomeriggio Flash mob sulla spiaggia del Poetto Marina Piccola. Questa sera, 16 luglio, la conferenza “Dal tronco alla piroga” alla Calata Via Roma. Domani 17 luglio la veleggiata per promuovere l’istituzione di un Parco Laguna di Santa Gilla (riservata ai giornalisti previo accredito). Poi dalle ore 17.00 a bordo i laboratori per i più piccoli e alle 19.00 in Via Roma l’incontro pubblico “La sabbia sta finendo”. Lunedì 18 luglio alle 10.30 presso la Lega Navale in via S. Caboto la conferenza stampa di presentazione dei dati sulla qualità delle acque monitorate da Goletta Verde.   

Com. Stam.

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