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Rifiuti nucleari, confermati i siti siciliani

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Sono quattro i siti siciliani individuati e confermati dalla Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Essi si trovano a Trapani, Segesta-Calatafimi, Castellana Sicula-Petralia Sottana e Butera.

Sono quindi gli stessi luoghi già individuati nel 2021 insieme ad altri su tutto il territorio nazionale, che adesso sono stati confermati e comunicati al ministero della Transizione ecologica dalla Sogin, la società in mano pubblica responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare. Dopo tale comunicazione, verrà avviata la successiva fase di concertazione, con l’obiettivo di raccogliere tutte le manifestazioni di interesse non vincolanti da parte delle regioni e degli enti locali nel cui territorio ricadono le aree idonee, per giungere infine ad una decisione condivisa del sito nel quale realizzare il deposito nazionale delle scorie nucleari. Dopo la conferma dei siti con la pubblicazione della Cnapi, si attendono adesso nuove reazioni e polemiche. Già lo scorso anno la diffusione della prima mappa sollevò un grande polverone nell’isola; la Regione Siciliana ed i sindaci dei comuni coinvolti, gli ambientalisti ed i semplici cittadini hanno infatti detto no con forza all’ipotesi di stoccare proprio in Sicilia i rifiuti nucleari d’Italia, qualora uno dei siti isolani venisse scelto alla fine dell’iter burocratico quale sito del deposito nazionale.

Ciro Cardinale

Com. Stam.

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