In poco meno di un anno il forno crematorio del cimitero dei Rotoli si rompe, il danno, la beffa.
Sarà proprio vero che il forno crematorio si rompe? Oppure sarà che non si può nemmeno morire “in pace” ? Noto ai tanti che, anche dietro “la morte” esista un giro di commercio, ma noi, siamo immersi dalle parole omertà, paura, mafia.
Quasi un anno fa (dicembre 2014) qualche “addetto ai lavori” paventava lo stesso problema, spiegando che la decisione di cremare il defunto poteva portare ad una spesa superiore, perchè qualora il forno non funzionasse, la cremazione sarebbe dovuta avvenire a Messina con una spesa in più di circa 900 euro o Napoli con una cifra tra i
3000/4000 euro (tra traghetto, pernottamento, macchina ecc). Quel giorno per fortuna (nella sfortuna) il forno non si ruppe, ma …ciò avvenne qualche giorno dopo.
Ma insolito era ascoltare le voci dei tanti, nei viali del cimitero ritirando l’Urna della persona a te cara e…percepire la tristezza di molti, che osservano quelle tristi bare in attesa di diventare cenere, osservare quell’enorme capannone (ex stalla) pieno di bare spesso con liquido fuori uscito… Allora non vorrei per un
attimo pensare che anche i defunti siano merce di scambio .
Com. Stam. Ric.Pubb,.
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