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Ecclestone: “Fia cambi le regole”

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Dopo la batosta la Red Bull ha fatto la voce grossa, lamentando l’enorme disparità delle forze in campo (la sua PU Renault avrebbe 100 cavalli in meno secondo Horner, e questo ha portato a grossi attriti anche con il motorista francese) e chiedendo a gran voce alla Federazione di intervenire per porre rimedio a una situazione regolamentare che sta “uccidendo” la Formula 1.

Musica per le orecchie di Bernie Ecclestone, che punta a una Formula 1 lontana dal monopolio di un solo team, libera da regolamenti ai più incomprensibili e capace di attrarre così non solo i tifosi ma anche nuove Case che assicurino di nuovo griglie piene. “Hanno assolutamente ragione al 100%”, ha dichiarato lunedì mattina alla Reuters riferendosi alla richiesta fatta da Horner alla FIA di livellare le prestazioni. “C’è una regola che penso Max (Mosley) abbia introdotto per la quale se un particolare team o motorista fa qualcosa di magico – come ha fatto Mercedes – la FIA può equilibrare le cose. Mercedes ha fatto un lavoro di prima classe e tutti lo riconoscono. Ma ora dobbiamo cambiare un po’ le cose e cercare di livellarle un po’. Quello che avremmo dovuto fare era congelare il motore Mercedes e lasciare fare a tutti gli altri quello che volevano così che avrebbero potuto recuperare. Dovremmo supportare la FIA a fare questi cambiamenti”. Al contempo, il patron del circus deve aver manifestato sicuramente meno entusiasmo ascoltando la reiterata minaccia di Helmut Marko che la Red Bull potrebbe lasciare la Formula 1se il gioco non dovesse più valere la candela: Mateschitz potrebbe anche decidere che spendere senza poi avere il ritorno di immagine ed economico garantito dai successi non fa più per lui e cedere il team. L’84ene britannico ha ribadito che la Red Bull si è impegnata almeno fino al 2020, ma non lo ha dato come certezza assoluta: “Chi lo sa se lo faranno? Dieter (Dietrich Mateschitz, ndr) è un ragazzo sportivo e non penso che si fermerà perché sta perdendo. È più probabile che si fermi se sta vincendo”.

Ecclestone si è poi espresso sugli altri due temi caldi del momento, vale a dire Manor Marussia e GP di Germania. “Non avremmo mai, mai mai dovuto permettere loro di fare quello che hanno fatto. È colpa nostra, avevo previsto che sarebbe successo. Non avevano intenzione di correre in Australia. Zero.  Dovremo vedere ora e loro dovranno pagare il viaggio di andata e ritorno”. Manor non aveva dovuto pagare nulla essendo un concorrente iscritto al Mondiale, ma l’intepretazione di ‘partecipante’ data da Ecclestone diverge da quella dei commissari: “Non stanno correndo, quindi devono pagare”. Intanto Rosberg invita Vettel ad osservare il lavoro di casa Mercedes: “Sebastian ha creduto che non fossi sincero quando ho ammesso che sarei felice se la Ferrari si avvicinasse a noi. Per questo l’ho invitato a vedere come lavoriamo. Ho in testa una grande immagine in cui una Ferrari più forte possa dare una mano alla Formula 1. Ne ho parlato anche con il boss, Toto Wolff. Sebastian può davvero venire a trovarci. Quindi Seb, spero tu stia leggendo. Ti invito ufficialmente all’incontro con i nostri ingegneri, venerdì in Malesia alle quattro. Non vediamo l’ora di vederti!”.

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