Musica

Intervista con i Maldimarte

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Dal 26 marzo è disponibile in rotazione radiofonica “RESPIRERÒ” (Alka Record Label), il nuovo brano del duo MALDIMARTE già presente su tutte le piattaforme di streaming ed estratto da “VICINI DI CAOS”, il nuovo EP in uscita sui digital stores lo stesso giorno.

Con questo nuovo brano, i MALDIMARTE traspongono sul piano musicale una riflessione incentrata sul qui ed ora, su questo surreale periodo storico in cui tutto è rimesso in discussione alla velocità di una centrifuga in un frullatore. “RESPIRERÒ” è una canzone che canta e descrive una realtà in cui son cambiate le nostre priorità e, con esse, la nostra percezione del mondo in cui viviamo.

Questa nuova, inaspettata dimensione esistenziale è il fil rouge che lega simbioticamente le quattro tracce contenute in “Vicini di Caos”, primo EP dei Maldimarte. I brani son stati registrati presso l’Animal House Studio di Ferrara e il progetto vede la produzione artistica di Michele Guberti e il mastering a cura di Manuele Fusaroli (Zen Circus, Tre allegri ragazzi morti, Luca Carboni, Nada, Andrea Mirò, Teatro degli Orrori, e altri).


Ecco cosa ci hanno raccontato!

Com’è stata la vostra collaborazione con Michele Guberti e Manuele Fusaroli?       

E’ stata una collaborazione costruttiva ed un’occasione di crescita. Abbiamo passato una settimana intensa per la registrazione dell’EP “Vicini di Caos” e lavorare con loro ha ampliato la nostra visione sul piano della produzione artistica, del missaggio e del master. Questo grazie anche alla collaborazione con Massimiliano Lambertini e a tutta la famiglia di Alka Record.

Rallentare diventa la nuova urgenza. Ci spiegate questo concetto?  

Il concetto vuole spiegare in maniera sintetica il significato di Maldimarte. Rappresenta una sorta di dissenso verso il presente incerto che stiamo vivendo. La globalizzazione, il consumismo sfrenato, l’inquinamento, le diseguaglianze sociali e il malessere individuale sono tutti temi che ci stanno molto a cuore, pensiamo quindi che sia necessario cercare di allentare la frenesia e il marasma a cui nel corso degli ultimi decenni ci siamo assuefatti.

Qual è il messaggio che volevate far arrivare con Vicini di Caos?

Con “Vicini di Caos” si cerca di analizzare in maniera molto generale l’ambiente che ci circonda, con una particolare attenzione ai rapporti interpersonali, intorpiditi da un clima comunicativo talvolta delirante e dissociativo. In sostanza dovremmo tornare ad essere dei buoni vicini di casa e non vicini di caos.

Ha ancora senso pubblicare un disco? Quale?

Il dominio dello streaming ha indotto, nell’industria musicale, questa nuova tendenza: la pubblicazione di singoli a discapito della tradizionale release di album interi. L’avvento delle playlist ha, in un certo senso, spinto verso questa direzione, quindi la pubblicazione dell’album ha più i connotati di una raccolta piuttosto che il racconto vero e proprio di una storia. E’ doveroso dire che non rappresenta una vera e propria novità, poiché questa tendenza era già presente negli anni ’60 e ’70 con il rilascio dei 45 giri.

Avete già pronto un set per quando si potrà iniziare a suonare? Come sarà?

Stiamo lavorando principalmente ad un set semi acustico con l’utilizzo di basi e batterie elettroniche, nella speranza di vedere effettuare degli show case all’interno di locali, club e festival.

Come state in questo momento?

Confidiamo nella ripartenza. Siamo quasi certi che siamo alla fine di questo brutto periodo che, in ogni caso, per noi è stato costruttivo perché ci ha dato più tempo per occuparci della produzione musicale. Il materiale verrà sicuramente utilizzato nelle prossime pubblicazioni. Siamo molto concentrati sulla promozione dell’EP e contiamo di far uscire presto nuovi brani.

Com. Stam.

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