Vertenza Mediaset-Vivendi. I giudici Ue danno ragione alla società francese

Vivendi poteva “scalare” Mediaset. A dirlo sono stati i giudici della Corte di giustizia Ue, alla quale si è rivolta Vivendi, la società francese di comunicazioni, interessata ad acquistare un pacchetto di azioni Mediaset che le avrebbe permesso di entrare nella stanza dei bottoni del gruppo italiano, condizionandone le decisioni strategiche.

La scalata a Mediaset è stata bloccata dalla legge italiana sulle telecomunicazioni che, per i giudici Ue, risulta contraria al diritto dell’Unione europea perché fissa soglie che “non consentendo di determinare se e in quale misura un’impresa possa effettivamente influire sul contenuto dei media, non presentano un nesso con il rischio che corre il pluralismo dei media” e perciò dovrà essere riscritta. Il verdetto è destinato a riaccendere lo scontro tra il gruppo del Biscione e quello di Bolloré. Com’è noto nel 2016 Vivendi aveva lanciato una campagna per acquisire il 28,8% delle azioni Mediaset, pari al 29,94% dei diritti di voto, ma la legge italiana tuttora vigente vieta ad una società di realizzare oltre il 20% dei ricavi complessivi del Sistema integrato di comunicazioni, anche indirettamente, percentuale che si riduce al 10% se la società in questione detiene già una quota superiore al 40% dei ricavi complessivi del settore delle comunicazioni elettroniche, come accade proprio per Vivendi che ha già una partecipazione in Tim. Per questo motivo nel 2017 l’Agcom aveva bocciato l’operazione Vivendi, che ha quindi impugnato la decisione davanti alla Corte di giustizia Ue, che ora le ha dato ragione. Da oggi tutto potrebbe cambiare nel mondo delle telecomunicazioni italiano ed europeo.

Ciro Cardinale

CS